Il mio uomo preferito
Data: 04/03/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: pirlino, Fonte: Annunci69
... bene da vicino".
Le mie gambe si mossero da sole e lo seguii nella cabina.
All'interno mi appoggiai istintivamente ad una parete e lui si paró di fronte a me, con un braccio teso e mano appoggiata al muro affianco alla mia testa, e con l'altra continuando a tenere la mia, che guidó verso il suo cazzo dicendomi "Dai, prendilo in mano, accarezzalo, vedrai che ti piacerà".
Ubbidii stringendo la mia mano sul suo cazzo, senza per altro riuscire a contenerlo tutto tanto era grosso rispetto alla mia mano e avendone una gradevole sensazione di calore, morbidezza e durezza al contempo.
Stringevo e mollavo cambiando la posizione della mano per rinnovare la sensazione che provavo senza distogliere lo sguardo dal suo cazzo, poi mi mise le mani sulle spalle e mi disse "Tieni ben stretta la mano, tieni immobile il braccio e guardami in faccia".
Non capii subito il perchè di quella richiesta ma ubbidii irrigidendo la mano ed il braccio e alzando lo sguardo.
Cominció a muovere il bacino avanti e indietro lentamente, letteralmente scopandomi la mano ben stretta intorno al suo cazzo.
Il suo sguardo si fece languido e, passandosi la lingua sulle labbra, mi disse "Dimmi la verità, ti piace, vero?"
Per la prima volta dissi qualcosa e risposi quasi sottovoce un "Si" balbettato.
Lui ebbe un gemito, "mmmhhh", accelleró il ritmo del bacino accarezzandomi con una mano il viso e la testa e dicendomi che avevo una manina morbida e calda.
Dopo un paio di minuti si fermó e ...
... mi fece posizionare al suo fianco destro in modo da potergli afferrare il cazzo e poterlo segare con la mano destra, inizialmente guidato dalla sua mano sinistra, mentre con la destra mi cingeva le spalle.
Non dimenticheró mai quella sega in quella cabina.
Credo che duró una decina di minuti prima che venisse e furono davvero dei bei momenti, tra la soddisfazione che provavo mentre, stringendolo, menavo quel cazzo, e gli incitamenti volgari, ma inaspettatamente graditi, che lui mi indirizzava.
Cominció a rivolgersi a me al femminile chiamandomi puttanella e zoccola, gemendo mentre continuava a dire che avevo una manina dal tocco delicato.
Inoltre, la sua mano destra era scivolata dalle spalle lungo la schiena fino a palparmi le natiche, ricavandone il complimento che avevo "un bel culetto".
Quando stette per venire mi disse " Non ti fermare, sto sborrando, continua".
Tra i suoi sospiri e le contrazioni del cazzo, che avvertivo con la mano, vidi i fiotti fuoriuscire restandone estasiato, mi sembró una cosa stupenda essere stato io a farlo sborrare. Ricordo che quando se ne andó, lasciandomi solo, andai con le dita a toccare lo sperma sul pavimento per "sentirne" la consistenza.
Ebbi l'impressione che fosse molto più densa e vischiosa della mia e quel contatto non mi dispiacque per niente. Inoltre mi dette appuntamento a una settimana dopo, dicendomi che gli ero proprio piaciuto, ma senza curarsi di quanto avessi o meno gradito.
Che dire, passai quella ...