Il mio uomo preferito
Data: 04/03/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: pirlino, Fonte: Annunci69
... quale ero seduto sulla sabbia. Si fermó sulla soglia e si giró portandosi una mano sulla patta massaggiandosi mentre con l'altra mi invitava a raggiungerlo.
Io non mi mossi quindi si tolse i pantaloni e gli slip e restó un attimo a gambe larghe e mani sui fianchi. Poi cominció a segarsi e in men che non si dica la mano scorreva avanti e indietro sul cazzo in erezione. So solo che ero affascinato da quel che vedevo, la distanza, sia pure più vicino rispetto alla volta precedente, era ancora tale da non permettermi una visione ottimale, ma stavolta rimasi fino all'eiaculazione. Si rivesti in silenzio e mentre se ne andava si giró e disse una sola parola che udii a malapena, "venerdì".
Mi sembró ovvio che mi stava dando un appuntamento al venerdì successivo e la cosa mi agitó alquanto perchè passai i giorni successivi a pensare e ripensare a quanto visto e sentito, tra atteggiamenti esibizionistici e gemiti, e questa volta con la certezza che avrei avuto il coraggio di avvicinarmi perche' quel cazzo di uomo maturo mi attirava.
Il venerdì successivo, stesso posto, stessa ora, ero lì, e stavolta seduto a non più di tre, quattro metri dalla soglia della cabina per poter vedere meglio, in attesa.
Puntuale come un orologio svizzero lo vidi arrivare, sempre controllando che non ci fosse nessun altro, arrivando fino alla cabina. In quel momento, da così vicino, realizzai quanto fosse ben più alto di me e quanto robusto fosse. Era quello che si poteva definire un omone, ...
... credo fosse almeno 190 cm alto, non definibile come palestrato ma decisamente massiccio, con un accenno di pancia, che in seguito seppi avere 47 anni.
Al contrario io ero estremamente magro, alto solo un metro e settanta, con ancora solo pochissimi peli sul corpo. Senza parlare si spoglió e vidi subito che era già in erezione.
Afferrandosi il cazzo alla radice con indice e pollice fece un passo avanti e sporgendo il bacino in avanti cominció a parlare con voce profonda e allo stesso tempo pacata e decisa, esprimendosi, come sempre avrebbe fatto, in dialetto (traduco per comodità), e dicendomi ció che ancora ricordo come se fosse successo ieri."Bello eh?""Vieni, avvicinati, non ti faccio niente, vieni a vedere meglio che bella cappella che ho."A quelle parole sobbalzai perchè mi resi conto di essere ormai a non più di due metri da lui che si era fermato un po' più avanti della soglia della cabina, ma non riuscivo a staccare gli occhi dal suo cazzo.
Oggi, col senno di poi, posso affermare che avesse un gran bel cazzo, saranno stati più o meno 20, forse 18 o 19 centimetri, ma larghi, decisamente larghi, con una cappella ben proporzionata e grossa.Quindi, mi alzai ma le mie gambe non risposero al comando istintivo di indietreggiare e rimasi lì a fissarlo tra le gambe. Lui approfittó di questa indecisione e fece due rapidi passi verso di me, mi prese la mano destra e indietreggió tirandomi senza forzarmi e dicendomi "Vieni, stai tranquillo, entriamo, così te lo faccio vedere ...