Il mio uomo preferito
Data: 04/03/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: pirlino, Fonte: Annunci69
Mettere giù uno scritto delle mie esperienze avute durante la mia adolescenza è un modo per riprovare le emozioni di quel lontano periodo... e la condivido volentieri.
Dunque, era estate, ed era quella di un ragazzo timido e piuttosto solitario, non perchè fossi introverso, ma perchè con una madre iperprotettiva, c'era poco da interagire con chiunque.D'inverno era casa e scuola, scuola e casa. Avevo pero' un paio di amichetti con cui dividevo la mia passione per il cazzo,trovando infinite scuse per uscire dopo le 17.
D'estate davo sfogo ai miei istinti lasciando la mamma sulla sdraio ed io a gironzolare per cercare di accalappiare qualcuno.
Una mattina di metà luglio, dopo un giro per lo stabilimento, ero seduto su uno scoglio in posto isolato della spiaggia a fissare il mare, quando avvertii la presenza di qualcuno.
Mi voltai e vidi un uomo che si aggirava tra le cabine a una ventina di metri da me.
Non era cosa strana, come me chiunque poteva accedere, quindi lo osservai senza timore pensando che una volta finito il suo giro sarebbe andato via.
Dopo essersi girato un paio di volte a guardarmi entró in una cabina sparendo nell'ombra.
Dopo qualche secondo, durante i quali continuai a fissare quella cabina, stavo per voltarmi a farmi i fatti miei, quando lo vidi riapparire sull'entrata, nudo dalla vita in giù, la maglietta tirata sul torace, a gambe larghe, con il cazzo in bell'evidenza.
In un primo momento non realizzai bene la cosa, poi concentrai ...
... meglio lo sguardo.
Nel frattempo il tipo, dopo essersi ancora guardato attorno per essere certo che potessi vederlo solo io, fece ondeggiare il suo cazzo con un movimento di bacino indicandomi con una mano di raggiungerlo. Lo guardavo con curiosità, vidi che cominció a segarsi fino a raggiungere l'erezione, ma non mi passó neanche lontanamente per la testa di avvicinarmi.
Così restai qualche minuto ad osservarlo mentre si segava lentamente, alternando la sega a momenti in cui si afferrava il cazzo alla radice con due dita per farlo ondeggiare a mezz'aria, dopodichè mi alzai e me ne andai. Detta così sembrerebbe quel che era stato, un episodio che avrebbe potuto non avere alcun peso. Invece la fantasia di un 15enne timido e represso cominció a lavorarci sopra.
Il pensiero fisso di quell'età era il sesso ma, ovviamente, timido com'ero, non avevo frequentazioni femminili, quindi, aver visto un uomo che si masturbava scatenó in me una certa voglia di approfondimento di quel cazzo.Ci pensai e ci ripensai e decisi di tornare il giorno dopo allo stesso orario. Il giorno dopo non lo vidi e neanche il giorno appresso ma il terzo giorno riapparve così come la prima volta, solo che stavolta avevo accorciato la distanza ed ero seduto a circa 10 metri dalla cabina, una distanza che ritenevo sicura per una eventuale fuga. Arrivó, sempre scrutandosi intorno per verificare che non ci fosse nessun altro che io, e si diresse direttamente alla cabina della volta precedente e davanti alla ...