011 scena madre
Data: 03/03/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: CUMCONTROL, Fonte: Annunci69
... su quella folla inanimata di allievi e precettori.
"Ragaaaaazzzziiiiiiii" ...
Tutti ci voltammo esterrefatti verso il viale.
"Ragazzi perdonate il ritardo ma questa mattina avevo una grande occasione da non perdere".
E cosi vidi nuovamente mia madre.
La vidi scendere grave dalla breve scala di pietra che dal pianoro scendeva al prato delle violette.. Portava in capo una netta riga al centro e i capelli erano tirati e cinti in sommità da una bizzarra coroncina di rigido macramè corvino, cui spuntavano qua e là piccole guglie ricamate, pinnacoli e croci.
Indossava un abito scuro dalla ampia gonna lunga. Scendeva regale tenendosi i drappi improvvisando un’aria austera.
"Vi piace? L'ho preso questa mattina all'asta di beneficenza. Al consorzio bancario di Ginevra, pensate. È appartenuto alla regina Vittoria in persona. Come donna era una racchia. Ma che cacciottona doveva parere con questo abitino. Questo abitino abita ora un bel corpicino, il mio, non per dire, seducente. Non trovate? Ma che ve lo dica a fa’”.
Il direttore le si accostò davanti. Ella distese il braccio soave con un fare da ballerina ed egli si genuflesse servile a sfiorarle la mano.
"Contessa, questo vestito le si addice. Ho temuto che tardasse. Ma le ha giovato molto una breve sortita in città. Trovo che l’aria di montagna le giovi molto”.
Mia madre lo guardò trucemente. Poi, massaggiandosi il ventre con una mano, mentre con l'altra si manipolava i lombi, disse..
"Lei crede? ...
... Oh direttore lei è gentile con le signore, è un gran peccato questa sua vocazione alla sodomia, ma devo deluderla. Sono tutt'altro che briosa. Ma ha visto che cera che c’ho? Ho proprio una gan cera del cazzo. Non ho chiuso occhio. O direttore, è tremendo avere un marito come il mio. Un pederasta, si, un pederasta. Toglili il ragazzetto allora ti tocca fargli da moglie. Ma prestargli il culo…o il culo, questa fissa del culo”.
“La prego Contessa”. Il direttore si guardò attorno.
Mia madre sedette sulla panca in pietra come un’autentica regina, si guardò attorno, disse ma che bei fiori, e tirando di fumo si deflesse appena emanando una deflagrante scorreggiata.
Il direttore la guardò esterrefatto. A mamma la logorrea aveva preso il sopravvento, e massaggiandosi il ventre e i lombi aggiunse…
"Per carità è un buon marito. E’ venuto fin qui giustappunto per accompagnarmi, ma di far visita al monastero proprio non se la sente. Del figlio? Manco per il cazzo. Non ci sta stare da solo a casa. Cosa vuole, il ragazzetto lì, quella cosa lì che si tromba tutti i giorni ora sta a Londra, e siccome il maritino abbisogna sempre di un buco da chiavare, allora cosa vuole, debbo fare la mia parte... All'alba di stamane stavo ancora a fargli da serva, e quel birichino mi ha preso a male parole sa, cosa vuole è nervoso, e mi ha pure pisciata in culo. Una diarrea guardi che mi prende ogni volta che… Dio mio devo cacare, ma un cesso comodo in giardino?".
Poi si voltò verso tutti ...