1. Perversioni 1


    Data: 28/02/2019, Categorie: Etero Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... lei corrispondeva con urla gemiti e parolacce all’indirizzo del marito cornuto; Saverio si impedì un nuovo orgasmo perché voleva penetrarla analmente; glielo sussurrò e lei acconsentì; il retto era ben avvezzo a ricevere l’altra mazza; con lui, sarebbe stato un solleticante piacere.
    
    Si era preparato apposta, a quella copula, il suo partner; tirò fuori un tubo di lubrificante e lo fece scorrere sull’ano; con un dito lo spinse nel canale rettale che incontrò ricettivo e pronto; la lubrificò a lungo; lo stesso fece con la sua mazza; la afferrò per i seni, accostò la cappella e spinse; lei sentì il pacco viscerale spostato, l’asta le penetrò nell’intestino e il piacere si espanse fino allo stomaco e al cervello; una lunga cavalcata selvaggia portò i due, dopo un tempo infinito, all’orgasmo.
    
    Stettero a letto per molte ore; Rossella dovette telefonare al marito, decisamente scettico, per avvertirlo che improvvise complicazioni sopravvenute la costringevano a tardare il rientro; la cena era in tavola, quando arrivò per precipitarsi in bagno; lui stava orinando; si sfilò il perizoma e lo gettò nella cesta; si sedette sul bidè e si lavò; lui prese con due dita l’indumento, glielo agitò sotto il naso; senza una parola, lo ripose e andò in tavola.
    
    “Va bene, è inutile recitare; ti ho fatto le corna; pensala come vuoi; l’utero è mio e mi sento libera di me stessa!”
    
    “La libertà non è in discussione; ma sei stata sleale e menzognera; questo non te lo perdono e la ...
    ... pagherai.”
    
    Calò tra loro un silenzio di tomba che li accompagnò per i mesi successivi; Roberto riprese abitudini che lei aveva impedito, reclamando con infantile petulanza attenzione e coccole le sere che lui voleva destinare allo studio; la prima fu riprendere gli studi e avvicinarsi rapidamente alla laurea; non la respinse del tutto e, una volta alla settimana, si concedeva graziosamente alla ‘copula del bancario’ che lei esigeva e che aveva così denominato.
    
    Ma era un rito distratto e svogliato che lei avvertiva inferiore alle copule selvagge che attuava col suo amante nel solito albergo e, assai meno, quelle che le risuonavano nella memoria quando ripensava a primi anni del matrimonio; Rossella non sapeva spiegare nemmeno a se stessa perché si fosse messa per quella china; forse solo un capriccio che lui aveva trasformato in scontro, se voleva continuare a sentirsi giustificata; o, ancora più vero, un rancore sordo perché non le riusciva di imporsi a lui.
    
    Il suo odio cresceva col tempo e con le corna; per umiliarlo, usava una sua carta di credito per pagare l’albergo dove lo cornificava; e sapeva che lui controllava i conti e non aveva difficoltà a stabilire dove quando e come andasse a fare sesso contro ogni principio, logico, morale e legale; ormai, l’andazzo era definito e poteva difendersi solo accusandolo di essere un impotente, cornuto contento e forse omosessuale; ma sapeva di mentire a se stessa, quando lui la sfondava, pur copulando controvoglia.
    
    Al principio ...
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