Perversioni 1
Data: 28/02/2019,
Categorie:
Etero
Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69
A 26 anni, Rossella si riteneva privilegiata ed arrivata ormai ad una serena condizione di vita; madre natura era stata generosa con lei; come si suol dire, aveva tutte le sue ‘robine’ ben fatte e al punto giusto; viso angelico impreziosito da una capigliatura bionda tagliata a riccioli fitti e vaporosi; occhi verdi e vivaci, ammalianti, bocca carnosa che sottolineava con rossetto vivace; il seno procace sfidava le leggi della gravità e si reggeva benissimo senza push up.
Era notevolmente alta, la ragazza, e non passava inosservata quando avanzava su tacchi almeno 10 e slanciava lo stacco di coscia che pareva chilometrico, in genere segnalato da vivaci minigonne o ammiccanti spacchi; il sedere era da poesia, disegnato perfettamente rotondo forse da un angelo e spinto indietro da una leggera lordosi che lo plasmava sul modello dei sederi brasiliani; insomma, Rossella era una bellezza, lo sapeva e si piaceva molto.
Conobbe Roberto quando era appena sedicenne; lui era un bel moro dall’aria piratesca e fascinosa, capace di catturare molte bellezze circostanti; aveva venti anni, era in dirittura d’arrivo per la laurea in Giurisprudenza ma lavorava già da un annetto nella sede principale di una banca nazionale; tutti quelli che lo conoscevano, e soprattutto i suoi diretti superiori, gli pronosticavano una carriera rapida e brillante, specialmente se si laureava.
Rossella aveva appreso da Roberto tutti i segreti del sesso, quando era ancora una quasi adolescente ...
... impacciata, dal primo contatto col fallo che le mise in mano mentre la baciava forsennatamente, attraverso tutti gli itinerari quasi obbligatori per le giovanette del suo tempo, le saporite masturbazioni che presto divennero reciproche e simultanee, le fellazioni che praticò dopo avere a lungo lottando con i suoi principi morali e igienici e, quando era possibile, il cunnilinguo.
Gli concedette la verginità anale, prima, per tutelare l’integrità dell'imene fino al matrimonio, come reclamavano gli insegnamenti di mamma; solo nella luna di miele si lasciò sverginare; da sempre, però, la loro ansia di sesso era notevole e il suo Roby, con una mazza bella grossa ma che usava con estrema delicatezza, le faceva provare quasi ogni giorno dolcissime ebbrezze in tutto il corpo che sapeva deliziare con amore.
Decisero il matrimonio dopo la laurea di lei e l’assunzione come capoufficio degli approvvigionamenti in una grossa azienda che aveva in città la sede principale; il doppio stipendio consentiva una vita agiata; per un figlio, rimandarono più avanti la decisione; per il momento, in regime di separazione dei beni e dei conti, fu Roberto a caricarsi il peso dell’acquisto dell’appartamento in cui vivevano.
I primi tre anni di matrimonio passarono come una ventata di lussuria; sull’onda dei rapporti stabiliti nel fidanzamento e godendo di una certa serenità, copulavano alla grande, comunque, dovunque e quando gliene veniva l’estro; certi giorni, facevano sesso sin dal risveglio, ...