1. Intervista a una trans - 2


    Data: 26/02/2019, Categorie: Trans Autore: corsaro200, Fonte: Annunci69

    ... mano alzata aspettò di vedere la mia pelle colorarsi di rosso, il sangue vi stava affluendo, un fluido bollente e pulsante. Strinsi i denti, ai miei occhi pieni di lacrime, la vista si era appannata.
    
    A essere colpita era stata la mia chiappa di destra, così si spostò dall’altro lato e lo stesso trattamento, cambiando mano, lo ebbe la chiappa di sinistra. La parte centrale del culo, quella del solco delle natiche, fu colpita non col palmo ma col dorso della mano. I colpi coinvolsero lo sfintere e anche lo scroto che mi penzolava tra le gambe. Oltre al dolore, da quelle zone fortemente erogene mi arrivò uno stimolo sessuale che mi fece avere un’erezione.
    
    Questo trattamento fu ripetuto con una certa frequenza, la pelle delle natiche si spessì perdendo sensibilità, in compenso i colpi diventarono sempre più forti, inferti anche con oggetti.
    
    Con l’entrata di Mario nella casa e, con le pratiche descritte, la mia vita cambiò, avevo smesso di travestirmi perché avevo paura di essere scoperto. Così quando andò a un convegno che lo avrebbe tenuto fuori casa per tre giorni, passai tutte le mie ore libere a indossare gli abiti di mia madre e in particolare la lingeria che ero andato a guardare nei cassetti. Erano tutti regali molto sexy e provocanti che Mario le aveva fatto. Coprivano le intimità ma non erano affatto intimi, erano, sia nei colori che nella forma e trasparenza, fatti per mettere in risalto quelle parti.
    
    Fu un completo di pizzo nero che fece il mio destino. Lo ...
    ... avevo indossato insieme a un cappellino con la veletta che mi copriva il viso.
    
    Nello specchio cui stavo davanti vidi la donna che volevo essere, e non fui il solo a vederla. Anticipando di un giorno il rientro, la vide anche Mario, l’uomo che mi ci avrebbe fatto diventare.
    
    Ero così incantato dalla mia immagine nello specchio che mi accorsi della presenza di Mario solo quando lo vidi riflesso dietro di me. Impaurito rimasi a guardarlo nello specchio, cercando di capire, dalla sua reazione, cosa stesse pensando. Mi sembrò incantato e sorpreso, poi rompendo l’immobilismo in cui era caduto, allungò le braccia e, prendendomi da dietro, mi strinse a sé. Prese a stringermi così forte da bloccarmi il respiro e mi fece sentire nel solco delle natiche, praticamente nude, la sua erezione. I nostri contatti precedenti non avevano avuto, almeno per quello che era sembrato a me, alcun risvolto sessuale. Quando si riprese da questo iniziale stordimento, si infuriò, non capivo cosa dicesse, le parole più chiare che mi arrivavano erano insulti, tutti al femminile, troia, zoccola, puttana, cagna, e così dicendo si sfilò la cintura dei pantaloni e me la fece sentire sulla pelle. Per non espormi ai colpi con parti del corpo più delicate mi accasciai, chiudendomi a riccio, mi girai verso di lui e mi avvinghiai alle sue gambe. Non c’era stata intenzionalità, ma mi venni a trovare con la faccia premuta sul suo ventre e sentii il cazzo duro contro una guancia.
    
    Questo contatto gli fermò la ...