1. Che bei tempi la scuola (parte 1)


    Data: 24/02/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Roronoa27, Fonte: Annunci69

    ... veramente sporche sia di sborra che di piscio. Le macchie sono troppo evidenti per non essere notate, nonostante fossero bianche si vedeva perfettamente che c'era venuto sopra diverse volte.
    
    "Che cazzo ma la finisci?" gli dico mentre lui ridacchia e continuo a buttargliele addosso.
    
    "Dai forse così non ti piacciono, aspetta un attimo." inizia a togliersi la tuta e con essa le mutande che aveva di sopra. Ovviamente gli guardo il cazzo mentre fa questa operazione e devo dire che è qualcosa di superbo. Meraviglioso. Quanto vorrei poterglielo leccare anche solo per un secondo. Lui si mette le mutande sporche e si dirige di nuovo verso il bagno.
    
    "Ma che cosa stai facendo cretino?" gli urlo dalla camera.
    
    Ritorna trionfante con le mutande ancora addosso, ma questa volta vergognosamente bagnate di piscio.
    
    "Ora? Come sono? Ti piacciono ora ricchioncello?" mi dice mentre si avvicina ridendo.
    
    "Non ti avvicinare che ti prendo a legnate"
    
    "Che fai sennò? Mi dai i pizzicotti?" sempre più vicino. Pochi passi e lo avrei avuto vicino. La felpa ancora messa, quelle gambe pelosissime da giocatore di calcio e quelle meravigliose mutande.
    
    "Dai Marco sei un coglione" ma non ci credevo nemmeno io.
    
    Si para davanti a me ed inizia a ridacchiare, per lui era solo uno scherzo tra maschi, tra amici. Inizia a punzecchiarmi con la punta del pacco sul gomito. Gli do una gomitata leggera per scansarlo. Da fuori potevo sembrare parecchio infastidito, ma in realtà stavo ...
    ... gemendo.
    
    "Che c'è? Magari vorresti dire che non ti piaccio? Lo dici sempre che ti faresti scopare a sangue da me, lo so che lo vorresti"
    
    "Io scherzo Marco, ma ti pare mai? Ho altri obiettivi e tu, purtroppo, non sei fra quelli" mentivo, lo amavo.
    
    Lui si era un po' offeso, perché aveva capito che non stavo più al gioco, e dice "Vabbè dai studiamo, che mi sembri nervosetta"
    
    "Ecco"
    
    Sì siede, con solo la felpa, quelle mutande ed i calzini indosso, ed iniziamo a parlare di come svolgere l'esercizio che avevamo lasciato in tredici.
    
    "Forse qua c'è qualcosa boh" inizio a sfogliare alcune pagine.
    
    Sento comunque l'odore fortissimo provenire dal suo pacco, un odore molto forte, più forte di quanto potessi mai desiderare. Erano sicuramente quel paio di boxer da cui non riuscivo a distogliere l'attenzione. Lo facevo furtivamente, quando lui stava chinato sui libri a leggere, lanciavo qualche occhiata e mi sentivo come un ladro a guardarlo di nascosto.
    
    Mi cade casualmente, forse non così casualmente, la penna tra le sue gambe. Vado per raccoglierla, alzo lo sguardo e noto una cosa che non avevo notato prima, aveva un po' di minchia che gli usciva dalla coscia destra dei boxer. Il pitone non era sveglio, ma già se ne potevano intuire le dimensioni mastodontiche. Mi misi a fissarlo per qualche secondo di troppo, tanto che se ne accorse, lo accarezzò per un brevissimo istante e subito lo rimise dentro.
    
    Uno stronzo che te lo fa annusare, esattamente questo. Si divertono così, ...
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