1. Che bei tempi la scuola (parte 1)


    Data: 24/02/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Roronoa27, Fonte: Annunci69

    ... il 43 di piede.
    
    Mentre noi ci sediamo sul divano del salotto, ad un certo punto vediamo da fuori la finestra iniziare a piovere a dirotto. Erano esattamente le 3:55 e leggiamo alcuni avvertimenti dei nostri compagni sul fatto che non sarebbero potuti venire per via del maltempo.
    
    "Vuoi vedere che non sale più nessuno?" dice lui con tono deluso.
    
    "Ora ce la prendiamo in culo noi domani porca miseria, noi due non sappiamo fare un cazzo porco dio, ci dovevano aiutare quei bastardi"
    
    Effettivamente noi due non sapevamo manco cosa fosse la fisica in quel momento. E come predetto tutti alle 4:30 avevano scritto che non sarebbero venuti, tranne uno. Giorgio dice che si sarebbe fatto vivo per le 6:30, dopo il basket, per studiare un'oretta con noi. Bene, perfetto, almeno Giorgio sapeva fare due calcoli.
    
    "Minchia se viene Giorgio, domani no 10, 100 ci prendiamo"
    
    Mentre ridevo, pensavo a quanto in realtà avremmo fatto schifo alla prova del giorno dopo.
    
    Con o senza Giorgio eravamo proprio delle capre.
    
    "Dai proviamo a fare qualcosa prima che viene, almeno iniziamo" cerco di smuoverlo da quel cazzo di divano, ma era già pronto per accendere la play.
    
    "No dai frocio mi secca ora"
    
    "Dai marco cazzo alzati porca puttana, non sai fare niente, manco una cazzo di equazione"
    
    Niente, era irremovibile, aveva già acceso la play e stava per iniziare a giocare. Mi paro davanti alla televisione. "Frocio di merda spostati porc.. Non mi fare bestemmiare" con il tono di chi ...
    ... si stufa e di chi è incazzato.
    
    "Almeno 1 ora e poi giochi quanto cazzo vuoi, almeno un'ora per dire di aver aperto i libri, lo sai che poi Giorgio ci fa studiare seriamente, almeno noi scherziamo e facciamo le pause"
    
    Convinto.
    
    Basta poco per manipolare gli etero.
    
    Ci alziamo e ci spostiamo nella sua stanza. Ovviamente disordinatissima, con gli indumenti sporchi lasciati ovunque, una stanza grandissima e piena di premi per il calcetto, attrezzi e pesi sparsi ovunque, il letto sfatto e le mensole piene di qualche manga, il computer sulla scrivania e la sedia ricoperta anch'essa di vestiti accatastati fra di loro. La tipica stanza da maschi.
    
    Per me era semplicemente la stanza del tesoro, piena di oggetti che potevano farmi diventare una vacca in due secondi. Bene, faccio finta di niente. Mi prendo la sedia e apriamo i quaderni.
    
    "Proviamo questo esercizio che sembra semplice" dico io mettendogli la penna forzatamente in mano. Trascorrono alcuni attimi di silenzio in cui riflettiamo, ci guardiamo.
    
    "Non so fare un cazzo" esorta lui. Rimango in silenzio e provo di nuovo a riguardare l'esercizio.
    
    Niente, vuoto. Apro il libro e sfoglio tra le mille pagine per cercare un indizio su come si potesse fare.
    
    "Ma di solito i gay non sono bravi a scuola?"
    
    "Io sono la prova che non è vero" accenno un sorriso e lui sbuffa.
    
    "Provaci almeno", cerco di spronarlo.
    
    "Ma che devo provare che non so niente"
    
    "Boh almeno impara la teoria"
    
    "Va bene, però prima vado ...
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