1. Che bei tempi la scuola (parte 1)


    Data: 24/02/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Roronoa27, Fonte: Annunci69

    Sono sempre stato dichiarato in classe ed ero molto fortunato perché nessuno mi prendeva mai in giro, anzi scherzavano con me e si divertivano a mimare alcune posizioni sessuali, prendendomi come manichino e simulando un'inculata o un pompino forzato. Devo dire che vivevo particolarmente bene quegli anni e mi mandavano in bestia il cervello questi comportamenti. Ogni sera mi segavo mentre pensavo alle porcate che facevano, mentre mi toccavano tutto il corpo, me lo sbattevano tra le chiappe oppure quando mi mungevano i capezzoli, come quando si fa alle ragazze mentre sono a novanta. Scherzi goliardici in cui ridevamo ed io sotto sotto avevo erezioni da paura. I miei compagni erano tutti etero sfortunatamente, manco di uno se ne poteva parlare con ambiguità. Quei maschi che sai che sono degli sciupa femmine, che se miravano una ragazza si poteva dire che le aprivano in due la fica. Maschi con la M maiuscola, in piena fase ormonale che puzzavano di quegli odori maschili giovanili. Si sentiva proprio l'odore di ormone che ti penetrava fin dentro le ossa, soprattutto durante le ore di ginnastica. Una goduria, pace dei sensi per me. Avrei voluto poter bere ogni singola goccia di sudore che gli scendeva dal corpo, poter leccare quelle ascelle pezzate come fossero l'unica fonte di acqua potabile sulla terra. Una classe veramente unita in cui poche volte vi erano discussioni fra di noi. Mi sentivo parte integrante di questo loro mondo strano e pieno di testosterone. Io ero un ragazzo ...
    ... un po' timidino, ma sono sempre stato capace di farmi piacere dagli altri per i miei modi di fare e, soprattutto, perché ero capace di capire quali punti stuzzicare delle persone per farsi sentire apprezzate. Ammettiamolo a chi non piace essere desiderato? Ecco, io dicevo proprio esplicitamente e a gesti che me li sarei fatti tutti e loro ridevano a crepapelle oppure si gasavano. Magari toccavo qualche culo e dicevo "minchia che duro" e loro si pavoneggiavano come poche cose. Oppure gli dicevo che volevo leccargli le palle e a volte reagivano schifiati o mi davano piccoli schiaffetti intimidatori per farmi smettere. Ecco, questo è diciamo il quadro della situazione in cui mi trovavo immerso.
    
    Era l'ultimo anno di liceo ed eravamo indaffaratissimi con lo studio, non avevamo quasi mai tempo di vederci fra di noi, però organizzavamo dei gruppi studio per aiutarci a superare alcuni compiti. Avevamo deciso di vederci a casa di Marco quel giorno, perché l'imminente compito di fisica stava per distruggere la nostra carriera scolastica e dovevamo rimediare in qualche modo. Marco è il tipico ragazzo mediterraneo, dai tratti arabi, scuretto di pelle, dei ricci nerissimi, delle spalle larghissime ed un sacco di peli in tutto il corpo. Faceva molta palestra e giocava a calcio, quindi lascio immaginare che dio greco potesse essere. Due bicipiti che facevano paura e due cosce grosse quanto un porco, esattamente quello che era. Fidanzato da 2 anni con la stessa ragazza con cui aveva fatto ...
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