Destini…2 – La chiamata di Europa
Data: 23/02/2019,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Etero
Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu
... comportamento?-, chiese Bela.-Sembra che non riescano a controllarsi.-, continuò lui.-È vero. Ammetto che é… imbarazzante.-, concordò lei.-Dì pure che è disgustoso… Li abbiamo riportati indietro per… altro!-, esclamò Hara.-Sì. È vero. Ma…-, Bela si fermò, facendo frullare appena l’involucro decorato.-Ma?-, chiese Hara. I due Spettri erano soli in cabina di pilotaggio.-Ma se avessero bisogno di questo? Se gli servisse? Se alla fine fosse un bene?-, chiese lei.-Intendi dire che rafforzando il legame tra loro, potrebbero divenire più forti?-, domandò lui.-Sì.-, ammise lei. Lui ci pensò. Seriamente. Alla fine non poteva dire di comprendere sino in fondo le implicazioni di quel legame tra i due Rinati.Ma poteva concordare con Bela: se quel legame poteva effettivamente renderli più forti, più resistenti alle tentazioni che sarebbero arrivate, ben venisse.
Lo Spettro osservò l’iperspazio dissolversi e ricomporsi in volute violette.Si limitò a concludere che fondamentalmente, poteva tollerare la cosa. Anche perché fare squadra con Bela non gli dispiaceva per nulla. Era una buona amica.
Murda era sceso lungo il corpo di Dalyana con lentezza. Ora, adagiati sulla branda e nudi, si davano piacere l’un l’altra, usando mani e bocca con abilità crescente. Dopo la prima volta, la loro bravura in tal senso era aumentata. La nera leccò piano il glande del giovane prima di suggere il membro con un movimento fulmineo. Lui trasalì. Lei gemette quando sentì la lingua di lui e le sue mani ...
... esplorare la sua intimità, con discrezione ma irresistibili.La nera si eccitò presto, e spinse la testa del suo partener verso la vulva, per meglio assaporare quel godimento. Lui ci si mise d’impegno, sfoderando tutta la sua abilità. Non era molta ma Dalyana non parve accorgersene, troppo presa a godersela e priva di paragoni per essere puntigliosa in merito.Continuarono a darsi piacere in quel modo per lunghi minuti, prima di cambiare posizione.Il desiderio per quella giovane era qualcosa che il Cacciatore non sapeva esprimere. La contemplò un istante. Stesa sulla branda con lui, lei era bellissima, una statua d’ebano stupenda, i muscoli scolpiti dalla vita, o meglio le vite, che entrambi avevano fatto.Si baciarono di nuovo, la lingua di lei gli dardeggiò in bocca, accolta dalla sua. Sentì le mani di lei accarezzarlo, bramarlo. Si volevano. Perché attendere?
Lei parve comprendere ma gli sorrise.-Voglio farlo in un altro modo.-, disse con un sorriso. Lo baciò e si voltò dandogli la schiena.Lui comprese. Sfiorò le natiche della nera, stringendole piano, pensando che non avevano mai parlato di quello… ma forse, ora lei sentiva di volerlo? La voce della Cacciatrice fugò ogni dubbio.-Non lì. Stenditi come me. Prendimi così.-, sussurrò Dalyana. Murda sorrise. Lo fece.Le affondò dentro. Rimase fermo dentro di lei per un lungo, lunghissimo istante. Affondò, uscì e affondò. Lentamente, mai invadendo, sempre con garbo. Lei accoglieva le sue spinte con gemiti rochi. Lui la accarezzò. ...