1. Quel compleanno inaspettato


    Data: 14/02/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: aramis2, Fonte: Annunci69

    ... serra non assomigliava più ad una giungla. Mentre davo a Giorgio il suo pranzo, cominciai a pensare quale altro compito inventare per poter tenere con me il suo corpo tormentosamente nudo. Mi chiesi se potevo mandarlo a curare le piante del bagno. Quando fosse stato vicino alla doccia avrei potuto aprire accidentalmente l’acqua ed avrei potuto vedere quei pantaloncini stretti tesi così invitantemente sulle sue natiche, assorbire l’acqua e bagnare quella verga tentatrice seppellita nella boscaglia dei suoi peli pubici neri.
    
    “Ora devo andare, Sergio.”
    
    Non era la frase che avrei desiderato sentire dal mio giovane lavoratore, ma ebbi la promessa che sarebbe ritornato dopo un’ora per fare altri lavori.
    
    Si mise la maglietta su quel corpo veramente delizioso. Avendo strofinato quella stoffa morbida sulla mia faccia, almeno sapevo che gli odori ed i fluidi dei nostri corpi ora stavano uniti. In qualche modo trovavo la cosa soddisfacente.
    
    Chiudendo la porta dietro a tale graziosa parte posteriore, fui tentato di andare subito nella mia camera da letto e farmi una bella sega, ma la promessa del suo ritorno mi condusse verso la bottiglia di scotch. Io mi augurai un buon compleanno per la terza volta e ne bevvi un altro.
    
    Misi un CD di Mozart a ruotare sotto la testa laser del lettore mentre tentavo di impedire alla mia testa di fare la stessa cosa. Sospettai che tanti scotch prima di mezzogiorno non erano una buona idea. Non potevo pensare ad altro che a Giorgio. Non avevo ...
    ... capito cosa c’era nei suoi pantaloncini.
    
    Il mio cervello inzuppato di scotch era impazzito ed emetteva lascivia. Fui precipitato in un mondo di fantasia. Giorgio indossava slip, boxer o nulla sotto quei shorts stretti? Era passivo o attivo, o ambedue? Era violento o appassionato, gentile e carezzevole a letto? Cosa più importante di tutto, lo era?
    
    Un ora più tardi il suono delle campane tibetane appese al soffitto davanti alla porta mi fece uscire dai miei pensieri osceni. Giorgio, come promesso, era ritornato. Sarebbe andato bene il bagno o qualsiasi altro lavoro che richiedesse la rimozione di altre parti di vestiario?
    
    Entrò in sala, non in maniera presuntuosa ed arrogante come molti giovani credono sia necessario. Era più uno scivolare, uno stare a galla dolcemente andando verso il mio corpo torturato. Aveva cambiato la maglietta dopo essere andato via, speravo non a causa del profumo del mio corpo. Ora si leggeva ” I’m a very very bad boy”.
    
    Voleva dirmi qualche cosa?
    
    “Sergio. Come va?” Mi salutò, il suo sorriso era come sempre birichino.
    
    Era una cosa strana, sembrava che fosse la prima volta che mi vedeva quel giorno. Mi frenai dal dirgli che ero brillo o che ero dannatamente arrapato ed avrei voluto tuffarmi nei suo pantaloncini o qualsiasi altra dichiarazione veritiera; semplicemente gli dissi che stavo bene.
    
    Mozart continuava a sedurre le mie orecchie mentre Giorgio continuava a sedurre il mio intero essere. Quando stavo per tentare la manovra del ...
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