1. Lo scambio bendato (e separato): la vietnamita


    Data: 14/02/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: LucasFromParis, Fonte: Annunci69

    ... tendendo un arco. Caricano l’uomo per poi godere a loro volta di questa energia primordiale a cui anelano. Risvegliano le energie più profonde del maschile. Vogliono avvertire quella carica animalesca; sulla pelle, nel corpo, nel cuore. Vogliono la fusione dei corpi. La vogliono non con un uomo la cui carica erotica sia inferiore alle loro aspettative. Ci vogliono, anzi ci volete colmi di desiderio per i vostri corpi e le vostre fighe. Volete essere le nostre Dee in quel momenti. Volete che siamo i vostri Dei. Anche se non siamo perfetti e non assomigliamo alle statue greche, voi volete prima di tutto avvertire il nostro desiderio divorante.
    
    È questo, troppe di voi me lo hanno confessato per non crederlo, che vi accende a vostra volta: leggere lo sguardo bramoso e incredulo del maschio.
    
    Quella sera fredda di Gennaio le ragazze non potevano vederci in volto. Le stavamo noi fissando a bocca aperta, ammirandole. Avvertivo distintamente l’energia e i ferormoni che colmavano l’aria come avrebbe fatto un bastoncino di incenso. La mia erezione era quasi dolorosa quando scambiai uno sguardo di intesa con l’uomo seduto al mio fianco. Mi alzai e presi per mano la bellissima asiatica. Si alzò senza una parola. Mi seguì in camera e la sdraiai subito sul letto. Il divano era a disposizione dell’altra coppia.
    
    Non parlammo. Mi avventai su di lei come un lupo sulla preda. Ma con delicatezza. I suoi baci adesso erano per me, e godetti intensamente delle sensazioni che prima avevo ...
    ... solo ammirato. La timida asiatica si rivelava, come spesso accade, devota al piacere maschile. Le sue mani cercavano a tentoni il mio corpo. Afferravano tessuto, slacciavano bottoni, cercavano lembi di pelle nulla da baciare e toccare. Il suo respiro divenne affannoso quando a mia volta io, con maggior semplicità, le tolsi tutti i vestiti. Quando infine il suo perizoma scivolò lungo le cosce ammirai dal vivo quella fessura meravigliosa che mi era stata promessa in foto. La situazione inusuale la stava accendendo nel modo discreto e pudico proprio delle orientali. Era una troia, ma una troia timida. Paradosso così eccitante per me.
    
    Anche se la ragazza era “a mia disposizione” non intendevo certo negarle il piacere. Nemmeno negare a me stesso il piacere di darle piacere. Non ci sono mai riuscito e ancor oggi resti stupito quando le mie amiche mi parlano di uomini frettolosi ed egoisti.
    
    Il suo sapore intimo era esattamente come avrebbe dovuto essere; esattamente come l’ho descritto sopra. Mugolò e sospirò quando la leccai con convinzione. Le sue cosce, quasi mosse da una forza invisibile, si aprivano di continuo. Si inarcava facendo leva sulle spalle e le anche. Desiderava esporsi, darsi, concedersi. Desiderava il tocco impudico di un perfetto sconosciuto che non le era permesso di guardare. Desiderava vivere fino in fondo quella situazione che il suo compagno aveva programmato per lei. Penso lo desiderasse davvero. Oppure, chissà, forse aveva bussato alla porta del lupo con ...