1. Lo scambio bendato (e separato): la vietnamita


    Data: 14/02/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: LucasFromParis, Fonte: Annunci69

    ... cosa. Era questa la sua idea. Malika rimase seduta sul divano mentre andai a aprire la porta.
    
    Lui? Onestamente non riesco in alcun modo a ricordare il suo volto. Era un uomo come mille, ai miei occhi del tutto anonimo. Il suo pregio maggiore era rappresentato dalla ragazza che lo teneva per mano impaurita. Era, dal vivo, esattamente come mi era apparsa in foto. Seducente, timida; imbarazzata forse, ma decisa ad andare fino in fondo. In queste situazioni è ben difficile comprendere quanto la donna segua i suoi desideri o quelli del compagno. Ma all'epoca non andavo molto per il sottile. Non mi importava. Volevo quella vietnamita. La volevo e l’avrei avuta. Ci salutammo e li portai in sala. Il Gioco stava per iniziare, e lo avevamo concordato e condiviso assieme.
    
    Prendemmo posto, l’uomo ed io, sul divano mentre le donne si accoccolarono sul tappeto davanti a noi; la loro sottomissione era plasticamente evidente nella posa, e nelle bende che impedivano loro di vedere alcunché. In quella posizione, inevitabilmente, i vestiti si alzavano, rivelando il candore delle loro cosce là dove finivano le autoreggenti e lembi di intimo. Iniziarono a fare conoscenza fra loro. A tentoni le vidi cercarsi. Prima goffamente, poi con maggior sicurezza. Le loro mani si cercarono e si toccarono. L’energia nella stanza iniziò a crescere quanto ti sfiorarono a vicenda il viso, con una sensuale delicatezza di cui solo le donne sono capaci. Le loro teste si avvicinarono. La lentezza di quel ...
    ... movimento mi faceva impazzire. Sapevo di cosa stessi per essere spettatore.
    
    Le loro bocche si protesero. Un centimetro alla volta si avvicinavano l’una all'altra finché le vidi congiungersi. Un primo tocco fugace. Un secondo più deciso. Le loro labbra morbidissime si congiunsero. Assistevo a una danza magica. Le bocche diedero inizio a una danza misteriosa di cui solo loro conoscevano il ritmo. Si muovevano al di à del loro controllo o delle loro intenzioni. Era quell'erotismo che nasce dalla pancia, dal corpo, dall'istinto. Sembrava che si stessero lentamente e sinuosamente abbeverando a una fontana magica. A tratti si staccavano, per brindare e scherzare con noi uomini, per poi riprendere il loro gioco privato. Vedevo distintamente le bocce schiudersi e le lingue guizzare morbide l’una nella bocca dell’altra. Le mani percorrevano il corpo dell’altra senza tregua ma senza fretta. Si sfioravano il seno, le cosce.
    
    Le ragazze erano giovani, ma non ingenue. Sapevano esattamente l’effetto che stava avendo quello spettacolo su di noi, anche se non potevano vederci. Ho sempre sospettato che una parte importane del gioco bisex, nella mente femminile, sia la consapevolezza che noi uomini impazziamo. È così: noi maschi impazziamo davanti a due belle donne assieme. Tutti. Quelli che lo ammettono e quelli più ipocriti che non lo riconoscono. Non mi interessa sapere perché. Ma è così. E le ragazze usano quel preludio per caricare al massimo il desiderio del maschio, come se stesse ...