1. Lo scambio bendato (e separato): la vietnamita


    Data: 14/02/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: LucasFromParis, Fonte: Annunci69

    Mi mandò qualche foto della sua ragazza.
    
    Quelle foto, benché siano dileguate in qualche memoria digitale, benché siano trascorsi moltissimi anni, le ricordo ancora. Sono nitidamente scolpite nella mia memoria perché furono il detonatore, la molla che mi spinse a mettere in piedi la serata. Una serata speciale, una serata di sesso e trasgressione. A casa mia. Una delle prime volte, in un periodo nel quale giocavo quasi solamente nei locali, anzi nel “mio” locale. L’occasione era veramente bella. Una di quelle proposte a cui dici “cazzo, devo organizzarmi, quando mi ricapita?”. Quando si è giovani, nel mondo del gioco, accade talvolta di farsi prendere dalla frenesia e dalla bulimia di esperienze. A me, perlomeno, accadeva. Era tutto nuovo, tutto da scoprire. Mi ingozzavo a piene mani di esperienze ed emozioni. Il tempo poi ci porta a gustare le situazioni con una lentezza, ma soprattutto, una consapevolezza differenti. La percezione del tempo e della vita che abbiamo davanti a noi influenza molto il nostro modo di giocare. Forse è anche per questo che non rimpiango i miei venticinque anni.
    
    Non sono anziano neppure oggi, intendiamoci. Mi sento anzi nel pieno della mia maturità fisica, mentale e virile. Però oggi so di non avere davanti a me un tempo infinito come invece appare a tutti noi quando ci iniziamo ad affacciare al gioco. Alla vita. Questo però porta moltissimi vantaggi. Le esperienze si gustano in modo diverso e più intenso. Le si assapora di più. In ...
    ... definitiva, le si gustano di più. I nostri sensi si affinano, il nostro cuore si apre più facilmente e riusciamo ancor meglio a trasformare quel che potrebbe ancora essere banale sesso, in quel “di più” che non si riesce a spiegare in alcun modo. Si può solo vivere. Occorre solo fare molta attenzione a una cosa: a non entrare nella trappola della routine e dell’abitudine. Dico spesso che prima di un incontro, di qualsiasi incontro, provo il batticuore. Lo stesso batticuore. Ho mantenuto la capacità quasi infantile di emozionarmi e di giocare appunto, come un bimbo. Con tutto me stesso. Con l’esperienza di un uomo, ma con la stessa carica che avevo quando ho fatto il mio ingresso, in punta di piedi, nel Mondo del Gioco. Diventare esperti senza perdere il fanciullo. Io credo sia questa la vera sfida per chi frequenta questo mondo da anni. Se un giorno il Gioco non dovesse più donarmi emozioni e scoperte, spero di avere la saggezza di abbandonarlo. Quel giorno pare ancora lontano.
    
    In quegli anni invece per me era tutto nuovo. Così come nuova e inaspettato fu lo scenario che mi venne proposto. Prima però, come andavo dicendo, arrivarono le foto. In una delle due la ragazza era vestita e sorridente. Nell'altra, nuda, teneva le cosce aperte semi seduta sul letto. Con lo stesso sorriso dolce e seducente. La sua figa appariva delicata e rosea. E ne potevo già immaginare il sapore. Potevo farlo perché avevo già assaggiato quel tipo di ragazza. Era una dei tanti figli dei boat people che ...
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