La sveltina n.11 – gangbang quarta e ultima parte - cosi’ diversi ma cosi’ simili – racconto breve
Data: 10/02/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: RedTales, Fonte: Annunci69
PROLOGO AI QUATTRO RACCONTI.
Quattro racconti brevi legati tra loro ma avvincenti anche se letti singolarmente. La storia di un tranquillo cinquantenne che si intreccia a quella di una band e del suo oggetto di piacere e la complicità ricca di piacere e carnalità che si instaura tra il gruppo e l’uomo e la passionale e delicata storia che si crea con la giovane “preda” consenziente del branco.
La PRIMA PARTE (LA SVELTINA N.8 – GANGBANG PRIMA PARTE - UNA GIOVANE BANDA – RACCONTO BREVE) descrive l’incontro casuale tra il gruppo ed il voglioso cinquantenne che assiste, in uno dei luoghi appartati che era solito frequentare, come spettatore allo spettacolo offerto da quell’abbondanza di ragazzi intenti a sfogare i loro istinti sessuali con il loro voglioso complice.
La SECONDA (LA SVELTINA N.9 – GANGBANG SECONDA PARTE – SOLO IN BOCCA – RACCONTO BREVE) narrazione fa incontrare nuovamente la gaudente compagnia sempre alla prese con un loro coetaneo e il sempre più voglioso signore e getta le basi per un loro futuro incontro facendo nascere una sincera amicizia tra il ragazzo al centro delle attenzioni di tutti e l’adulto che cerca di aiutarlo.
La TERZA PARTE (LA SVELTINA N.10 – GANGBANG TERZA PARTE – POTREBBERO ESSERE MIEI FIGLI – RACCONTO BREVE) presenta l’intenso momento di sesso tra il mucchio dei ragazzotti e l’uomo mentre
l’ULTIMA (LA SVELTINA N.11 – GANGBANG QUARTA E ULTIMA PARTE - COSI’ DIVERSI MA COSI’ SIMILI – RACCONTO BREVE) prevede un’attenta descrizione ...
... di come il ragazzo iniziò a trovarsi in quella situazione e l’innocente intimità che si trasforma in dolce amicizia che si viene a creare tra i due.
Buona lettura.
Quando vidi il numero di Sebastiano rimase stupefatto, mai mi sarei aspettato di ricevere una chiamata da lui e risposi facendo finta di non sapere chi fosse.
“Eccomi!”
“Ciao. Sono Sebastiano, non so se ti ricordi di…”
“Ciao Sebastiano! Certo che mi ricordo. Come va? Fai sempre quelle… cosette con tanti?” dissi scherzando con una voce allegra ma sentii subito dall’altra parte una vocina triste: “si, devo...”
Di colpo cambiai tono e mi feci serio
“Qualcosa non va?”
“Tutto.”
“Vuoi parlarne?”
“Si… no... non so… ma non al telefono. Ho bisogno di… ho bisogno di vedere qualcuno… ho pensato a te. Sei sempre stato così gentile...”
“Vuoi che venga a prenderti? Dimmi dove e arrivo.”
Meno di mezz’ora dopo, il tempo di fare in fretta la strada e parcheggiai dove mi aveva indicato. Era lì, in piedi sul marciapiede, ad aspettarmi e salì.
“Vuoi venire da me?”
“Si, grazie.”
Raggiunsero la casa dell’uomo e si accomodarono, seduti vicini, sul divano.
“E’ successo qualcosa?”
Il ragazzo mi guardò, gli occhi diventarono lucidi, tirò su con il naso, aprì la bocca per parlare ma scoppiò in un pianto dirotto. Istintivamente lo abbracciai e lo strinsi a me lasciandolo sciogliere in un lunghissimo pianto e mi misi ad accarezzargli i capelli.
Quando smise si confidò, raccontandomi cosa era ...