Il passato che ritorna
Data: 07/02/2019,
Categorie:
Sentimentali
Autore: Luthien, Fonte: EroticiRacconti
Trafelata, arrivo a casa, mi chiudo il portone alle spalle e abbandono il sacchetto della spesa sul tavolo della cucina. Davanti allo specchio, mi vedo: guance rosse, respiro affannato. Spogliandomi mi accorgo che le mutandine di cotone sono fradicie: sento l’urgenza di toccarmi, di perdere il controllo, troppo a lungo trattenuto.
Finalmente nuda, mi tuffo sul divano e chiudo gli occhi, una mano accarezza i seni e l’altra corre verso il ventre, a cercare la calda umidità che sento essersi formata tra le mie cosce.
Stavolta non ho voglia di giocare, non perdo tempo ad accrescere il piacere lentamente, ho bisogno di placare quella voglia che mi morde, mi disgrega: mi masturbo con feroce intensità, infilo brutalmente due dita dentro di me, e contemporaneamente con l’altra mano vado a strofinare il clitoride, senza grazia alcuna. La mente zittita dalla ferocia dell’istinto può solo assecondare il corpo, cerco un orgasmo che non tarda ad arrivare, un’onda calda che mi ottenebra i pensieri, e resto immobile, stremata.
Pensieri che però tornano inesorabilmente al punto di partenza…
Nuda, davanti allo specchio ancora opaco dai vapori della doccia, mi osservo.
Quarantuno anni, mi ripeto mentalmente, mentre avvolgendomi nell’accappatoio cerco nella mia immagine riflessa i segni del tempo che passa.
Perché Antonio mi fa ancora questo effetto, dopo tutto questo tempo? Eppure la nostra non è stata una storia lunga, né particolarmente seria.
Ogni volta che rivelo la ...
... mia età scattano i complimenti per come porto bene i miei “-anta”. Tuttavia, allo specchio io catturo con lo sguardo i piccoli segnali: le gambe un poco più tornite, una nuova morbidezza sull'addome, e i due seni, che prima sfidavano prepotentemente la gravità, ora sembrano come addolciti, accoglienti, materni.
Di uomini dopo di lui ne ho avuti tanti: alcuni sono rimasti nella mia vita solo il tempo di una scopata, altri mi hanno accompagnato per lunghe, a volte estenuanti relazioni. Ora però sono nuovamente single, orgogliosamente, direi. Mi prendo quello che voglio quando mi va, senza pensieri. Ho io il potere sulla mia vita.
Forse qualche tempo fa avrei giudicato implacabilmente ogni ruga, ogni cedimento, ogni imperfezione disegnata sulla mia pelle dal tempo che scorre. Ma quello stesso tempo che ha iniziato a segnarmi il corpo, mi ha insegnato anche a conoscerlo e ad apprezzarne le peculiarità, a non giudicarlo, ma soprattutto ad amarlo: la mia casa, il santuario della mia anima. Il mio sembra un corpo di madre, morbido, confortevole.
Eppure i figli non sono mai arrivati, strano il destino. Lui invece ora è padre.
Non avevo idea di cosa avesse in serbo per me il Fato quando stamattina, mi sono vestita frettolosamente, infilando le mie mutandine in cotone bianco, un paio di shorts e una felpa, le mie comode sneakers, e pronta per uscire ho legato i lunghi capelli in una coda di cavallo.
Niente reggiseno, avevo voglia di stare comoda, e poi, eran solo quattro ...