Il passato che ritorna
Data: 07/02/2019,
Categorie:
Sentimentali
Autore: Luthien, Fonte: EroticiRacconti
... si atteggiava a gran donna vissuta, ma in realtà non avevo capito nulla del sesso, fino a che non l’ho fatto con lui. Mi ha fatto scoprire il mio stesso corpo, le sue reazioni, e quanto il sesso possa essere un’alchimia. Mi ha mostrato una me che non conoscevo affatto, libera di godere, di abbandonarmi, di essere qualunque cosa volessi. Potente, forte, bellissima, libera.
Ai tempi del liceo eravamo amici, nulla di più… poi son partita per l’università, e quando l’ho rivisto, ormai uomo, mi ha corteggiato così insistentemente e dolcemente da farmi cadere ai suoi piedi come una ragazzina alla sua prima cotta.
Però… con la fine dell’estate è scappato via, tra le braccia di una fidanzata di cui nemmeno sapevo l’esistenza. Scoprire che era impegnato, che il mio ruolo inconsapevole era stato quello dell’amante, fu un colpo al cuore per me, così l’ho cacciato giù in fondo alla memoria e non ci ho più pensato… fino a questa mattina.
Antonio mi pianta gli occhi addosso – scusa, ma tu non eri vergine quando lo abbiamo fatto! Come…? – Gli leggo negli occhi che ripercorre d’un lampo i nostri momenti insieme, guarda fuori dalla vetrina del bar e deglutisce piano.
– Piuttosto, raccontami della tua vita, – dico cambiando tono, – e quindi ti sei riprodotto, ho visto… Cavoli il piccolo Max è proprio te in miniatura, farà strage di cuori da grande! – Cerco di alleggerire la conversazione, ma la mia mente mi ripropone come in loop tutti i momenti passati con lui: le sue mani grandi ...
... e calde che mi aprono le cosce con fare delicato ma deciso, e la sua bocca sulla mia pelle, la lingua che esplora ogni centimetro, sempre più in basso fino a leccarmi le labbra, insinuarsi dentro a raccogliere tutti i miei umori per risalire verso il clitoride, succhiarlo e leccarlo con sempre più passione fino a sfinirmi…
(Ok basta, smettila di fantasticare, ti sei persa metà delle sue parole, e il caffè davanti a te è già freddo!)
– …divorziato… – riesco a estrapolare dal suo discorso non appena mi riprendo dal volo di fantasia con successiva reprimenda auto inflittami. Quindi ora è di nuovo libero, penso. Cazzo, no, non fa alcuna differenza, che mi importa? Sono una donna adulta, e lui non c’entra più niente con me.
Mi sforzo di ritornare al presente, di conversare amabilmente e chiudere questo strano incontro il prima possibile. I suoi occhi al contrario rivelano tutta un’altra intenzione. Devo andare, devo mantenere saldo il mio potere… Ancora un altro suo sorriso e non risponderei più delle mie azioni.
Mi guarda e sembra voglia mangiarmi. Anche lui pare sforzarsi di restare concentrato su una conversazione leggera, ma sento che, come i miei, i suoi pensieri stanno vagando come onde di risacca.
– Si è fatto tardi, devo andare – gli dico. Ribatte: – Ti accompagno per un tratto, ti va? – e mentre in silenzio camminiamo verso casa mia, l’uno a fianco all’altra, i nostri corpi incoscienti si cercano e bramano di sfiorarsi.
Davanti al mio portone mi conficca ...