Il nuovo amico della mamma
Data: 06/02/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: LuogoCaldo, Fonte: Annunci69
... spessi, dietro alle cosce, fino ai grossi glutei contratti.
Il maiale si godette la succhiata senza emettere un gemito.
Mi stringeva la nuca tra le mani e accompagnava il movimento della testa lungo l’asta.
“Così vengo …”. Mi avvisò.
“No, aspetta”. Risposi. Ero intenzionato a distruggerlo. “Sbattimi vicino al lavandino”. Gli suggerii lascivo e mi disposi nella stessa posizione in cui s’era messa mia madre poco prima.
Spinsi il culo in fuori, mi abbassai le mutande e gli offrii lo spettacolo delle natiche spalancate.
“Avanti. Lo so che non hai finito”. Gli dissi, prendendogli la mano e appoggiandola sopra al mio sedere.
Lui deglutì rumorosamente.
“Voglio che mi scopi come scopavi la mamma”. Sussurrai.
Massimo si avvicinò, si sputò sulla mano e cominciò a massaggiarmi il buco.
Fece aderire il suo enorme corpo al mio e, baciandomi il collo, mi premette la nerchia sulla rosetta.
Sentii che esitava, spennellandomi i suoi umori tra le natiche.
“Se lo metti dentro puoi fare quello che lei non voleva farti fare”. Gli dissi per convincerlo.
“MMMMMH …”. Mugolò e, rosso in viso, finalmente si decise a spingermi la mazza dentro al canale.
“Hai la fica più bagnata di quella di tua madre”. Si complimentò. “Sei una gran puttana”.
“Lo so”. Risposi mentre la trave mi lacerava le mucose e i coglioni sbattevano rumorosamente contro le chiappe. “Ho imparato dalla migliore”. Aggiunsi. “Solo che con me le palle te le puoi svuotare”.
“Se fai così ...
... scoppio. Aspetta … aspetta”. Mi disse rallentando la pompa.
L’idea di tenermi quel viscido dentro al culo per altri dieci minuti mi faceva vomitare.
Decisi di fargli vedere la stella cometa prima di mezzanotte.
Strinsi fortissimo lo sfintere e regalai al cinghiale il miglior risucchio anale che avesse mai avuto in vita sua, dopo di che cominciai a sbattermi il suo cazzo come un indemoniato, spingendo le chiappe avanti e indietro sopra alla mazza.
“Cristo è fantastico”. Gemette. “Dove l’hai imparato? Mi stai facendo perdere la ragione. MMMMMH!”
Il verme cercò di recuperare il controllo della scopata, mi afferrò i fianchi e allargò le cosce, per piantarsi tutto il sedere sopra ai coglioni, ma, prima che potesse ricominciare a dettare il ritmo della monta, le palle gli si gonfiarono a dismisura e il suo ariete cedette.
“Cazzo … cazzo sei proprio una troia… AAAAAHHH … AAAAAAH ….”.
Sentii che l’uccello diventava durissimo per lo sforzo di trattenere il seme, dopo di che il porco si accasciò su di me e passandomi la lingua scomposta sopra alla schiena gemette con un filo di voce: “Ti sto sborrando in culo, cagna”.
“È fatta”. Pensai.
Senonchè il bastardo, senza staccarsi, mi fece scivolare una mano tra le gambe e la serrò sopra al mio membro.
“Vieni anche tu”. Mi disse.
Mi sentii percorre da una strana scarica elettrica.
Ero eccitato e disgustato allo stesso tempo.
Quel pervertito si era avvicinato a mia madre ma era chiaro che gli piaceva il ...