1. Il nuovo amico della mamma


    Data: 06/02/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: LuogoCaldo, Fonte: Annunci69

    Il giorno della Vigilia la sveglia suonò alle sette in punto.
    
    Per me e la mamma quella ricorrenza era sacra e, da quando il papà ci aveva lasciati per la segretaria, l’avevamo sempre passata insieme.
    
    Solo noi due.
    
    Buttai un occhio al cellulare.
    
    Lo stronzo mi aveva già mandato un messaggio per chiedermi di sentirci per gli auguri.
    
    Non gli risposi. “Bastardo!”. Pensai. “Devi morire”.
    
    Mi grattai i coglioni e imboccai la strada del bagno.
    
    Ancora assonnato aprii la porta e feci per calarmi le mutande.
    
    “Ops, scusa … avrei dovuto chiudere a chiave”. Uno strano figuro mi sorrise disinvolto continuando a svuotarsi la vescica.
    
    Il marcantonio era davvero imponente, aveva le spalle larghe e due cosce spesse come tronchi.
    
    In un’altra occasione avrei gradito lo spettacolo del suo grosso culo peloso e della minchia gigantesca che penzolava sfinita dal lavorio notturno, ma quella mattina proprio no.
    
    “Chi cazzo è questo?” Mi domandai irritato.
    
    Il troglodita si sgrullò il membro, lo infilò dentro ai boxer e mi allungò la mano che, ovviamente, mi rifiutai di toccare.
    
    “Non mi piace il piscio di tutti”. Lo avvertii piccato.
    
    “Ciao …”. Si presentò lui. “Sono Massimo, lieto di conoscerti”.
    
    Continuava a fissarmi imbarazzato. “Tu devi essere Leonardo, il figlio di Cinzia”.
    
    “Un altro genio!” Commentai e, irritato, sbattei l’uscio dietro di me.
    
    “Amore buongiorno!” Trillò mia madre. “Hai già conosciuto Massimo?” Mi domandò sgranando gli occhi per ...
    ... raccomandarmi di comportarmi bene.
    
    “Quello che sta pisciando nel nostro bagno?”. Chiesi acido.
    
    “Avanti Leo, fai il bravo”. Mi blandì lei accarezzandomi il volto e poi, sorridendo, fece il suo annuncio: “Quest’anno la Vigilia la passeremo in tre!”.
    
    In venti anni avevo avuto modo di capire quanto a mia madre piacesse il cazzo.
    
    Dopo la separazione ne erano passati di stalloni dentro casa!
    
    Quando ancora ero un bambino c’era stato Paolo, l’assicuratore.
    
    Quell’uomo era così preso da noi che il sabato sera, mentre io guardavo i cartoni animati, restava a casa nostra e si scopava la mamma sul divano, sotto al grosso piumone che nascondeva i loro movimenti.
    
    Poi c’era stato Giuliano, il macellaio, un ragazzone molto più giovane di lei, che, calata la serranda della bottega, passava da noi a svuotarsi le palle.
    
    Li spiavo dal buco della serratura e mi tiravo delle gran seghe.
    
    Il maiale era fissato con la pecorina.
    
    Metteva la mamma a quattro zampe in ogni angolo dell’abitazione - sul letto, davanti alla tazza del cesso, ai piedi del caminetto – e, in quella posizione, le spremeva con forza le tette e si godeva la fica bagnata.
    
    Più recentemente avevamo avuto Giampaolo, un camionista di mezza età basso e grasso che tra le cosce brandiva venticinque centimetri di mazza.
    
    “Non ti puoi immaginare! Tutte le volte che me la mette dentro mi fa vedere le stelle. È una droga, da quando mi scopa lui non riesco più a sentire niente con gli altri”. L’avevo sentita ...
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