1. Il nuovo amico della mamma


    Data: 06/02/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: LuogoCaldo, Fonte: Annunci69

    ... confessare ad una amica.
    
    L’avevo sempre lasciata fare ed anzi, per quanto avevo potuto, l’avevo anche assecondata.
    
    “Dopotutto è una bella donna”. Mi dicevo. “Ci sta che voglia divertirsi. E comunque lo fa con la testa! Si fa passare la voglia tra le gambe, ma non è così stupida da trascinarli nelle nostre esistenze”.
    
    La mamma cercava la mia approvazione.
    
    “Tesoro, noi due dobbiamo essere complici”. Mi ammoniva. “Mi raccomando, non dire nulla al papà”.
    
    “Io non ci parlo con quello stronzo …”. Rispondevo con prontezza.
    
    E lei, soddisfatta mi blandiva. “Ti amo tanto piccolo mio. Sei l’unico uomo della mia vita”.
    
    Per tutto quel tempo i suoi segreti erano stati i miei segreti e il SUO piacere era stato il MIO piacere.
    
    Amavo l’intimità che avevamo creato.
    
    Mi sentivo parte di un disegno che coinvolgeva entrambi e nel quale lo stallone di turno altro non era che un figurante, una pedina della NOSTRA storia.
    
    È per questo che quell’annuncio mi ferì.
    
    Per la prima volta un uomo entrava veramente nelle nostre vite.
    
    “Ciao Massimo, piacere di conoscerti”. Mentii accontentandola. “Scusami per prima, sai … la situazione era piuttosto imbarazzate. Ad ogni modo sei il benvenuto. Fai come se fossi a casa tua”. Dissi, sforzandomi di non mordermi la lingua.
    
    Lui si limitò a sorridermi.
    
    “Grazie tesoro”. Mi sussurrò mia madre, stampandomi un bacio entusiasta sulla guancia.
    
    Trascorsi la mattinata al piano di sopra, in camera mia, con le cuffie nelle ...
    ... orecchie, mentre loro in cucina consumavano il NOSTRO rito prenatalizio.
    
    “Questa troia mi lascerà”. Pensavo. “Esattamente come ha fatto papà”.
    
    Lei salì più volte a chiedermi di unirmi. “Ti prego tesoro”. Mi diceva. “Dagli almeno una chance … non reagire così. È una brava persona …”. Mi implorò.
    
    Ci pensai su e, alla fine, decisi di forzarmi. “Dopotutto è solo una cena”. Conclusi. “Domani avrò il tempo di parlarle, di farle capire che questo porco non è l’uomo per lei”.
    
    Imboccai le scale per scendere in cucina.
    
    “Aspetta amore, accendo la telecamera così, quando non ci sei, mi sparo delle gran seghe sulla mia maiala. MMMH …”. Disse la voce di Massimo. “Eccomi, sono tuo.”
    
    “Che porco che sei”. Mugolò mia madre. “E quanto ce l’hai grosso! Aaaaah …”
    
    Spinsi la testa oltre la balaustra.
    
    Vidi che l’animale se la stava chiavando davanti al lavandino.
    
    Le sollevava il grembiule, le spremeva i grossi seni come fossero mammelle di una mucca e, da dietro, le buttava l’uccello nella fica.
    
    I colpi erano così violenti che lei era costretta a reggersi al piano della cucina.
    
    Ero disgustato. “Ma che schifezza! Ma proprio a Natale!”. Mi dissi.
    
    “È bellissimo … continua ti prego, mi fai sentire una troia”. Gemeva lei con gli occhi fuori dalle orbite.
    
    Stavo per tornarmene indietro, riproponendomi di raggiungerli a fine monta quando sentii il bastardo implorare.
    
    “Lo posso fare? Ti prego”. Chiedeva lui leccandole il collo. “MMMMMH! Ti prego l’idea mi sta facendo ...
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