Il massaggio – 2
Data: 05/02/2019,
Categorie:
Lesbo
Autore: Handrea, Fonte: EroticiRacconti
... ragazza in camice bianco, col nome Serena stampato sul seno sinistro.
Ho seguito la ragazza per un breve corridoio fino a una stanza un po' più grande, con un lettino anatomico per massaggi e un macchinario complesso terminante in uno stantuffo sormontato da un grosso pene, che mi ha un po' impaurito per le dimensioni.
La ragazza, con fare gentile, mi ha invitato a spogliarmi e a distendermi sul lettino, cosa che ho fatto senza provare alcun senso di vergogna.
"Non si è depilata, signora...."
"È un problema?"
"No, anzi. Le sta bene così l'inguine...."
"Non vorrei che...."
"Stia tranquilla, non occorrerà alcuna accortezza, solo l'utilizzo di un lubrificante che unge meno.
Mentre me ne stavo così distesa a guardare il soffitto, Serena mi ha applicato sugli occhi la solita mascherina nera e calato sulle orecchie le cuffie dalle quali veniva fuori la musica rilassante che ricordavo.
Immersa nel buio e nella musica, ho come perso la cognizione del corpo mentre mi rilassavo sempre di più.
Il tocco delle mani della ragazza mi ha fatto sussultare, strappandomi al torpore che mi stava invadendo. Ma, al contrario del primo massaggio, le mani si sono dirette subito ai miei seni, dandosi da fare con massaggi circolari molto eccitanti. L'eccitazione è arrivata all'apice quando mi sono sentita applicare ai capezzoli due ventose cui ha fatto seguito una lieve pressione: la ragazza stava svuotando d'aria le ventose col risultato, supponevo, di farmi sporgere in ...
... fuori interamente i capezzoli e parte dell'aureola.
La suzione delle ventose diveniva sempre più forte e non ho potuto evitare di gemere sommessamente mentre qualcosa all'interno delle stesse, forse una piccola lamella in gomma, cominciava a titillarli con una certa velocità.
Mentre ero concentrata su questo piccolo massaggio apicale, mi sono sentita aprire le gambe che, delicatamente, venivano appoggiate su supporti uguali a quelli che si trovano presso i lettini dei ginecologi.
Con le gambe aperte e la fica spalancata esposta agli sguardi della ragazza, mi sono chiesta cos'altro avesse in mente di farmi. Lo scoprii pochi istanti dopo!
Serena, con le dita bagnate di un liquido inodore, ha cominciato a massaggiarmi l'interno delle grandi labbra, stirandole e aprendole, separandole in modo da poter fare la stessa cosa con le piccole labbra interne. Poi le stesse dita sono risalite in su fino a giungere alla nicchia dove il mio clitoride cominciava a far capolino, afferrandolo con destrezza e applicando anche qui un'altra ventosa.
A questo punto mi sono sentita risucchiare i capezzoli e il clitoride contemporaneamente e, involontariamente, mi sono inarcata sul lettino mentre i gemiti aumentavano di intensità.
Portata questa suzione da Serena al massimo della sopportabilità, ho sentito i mie gemiti trasformarsi in grida, mentre le mie mani battevano sul lettino per poi scattare versi l'inguine cercando di strapparmi la ventosa torturatrice.
Serena ha subito ...