1. Il massaggio – 2


    Data: 05/02/2019, Categorie: Lesbo Autore: Handrea, Fonte: EroticiRacconti

    Sono passati tre mesi dal bellissimo massaggio cui mi ero sottoposta e, vuoi per mancanza di tempo, vuoi per pigrizia, pur essendomi riproposta più volte di ritornare, non l'ho mai fatto.
    
    Ma questo Sabato mattina, appena sveglia, mentre ancora mi crogiolavo nel lettone consapevole di avere tutta la giornata a disposizione, ho provato un senso di languida eccitazione alla quale non sapevo dare alcuna spiegazione. Mi sono scoperta a toccarmi il sesso con mosse lente e carezzevoli, passando le dita sui peli ricci che, nel frattempo, erano ricresciuti sul mio inguine e nella parte interna delle cosce.
    
    "Ma cosa stai facendo, Marisa?", mi son detta appena realizzato il mio operato. Ho tolto la mano con rammarico e, al tempo stesso, consapevole di aver bisogno di qualcosa di più forte.
    
    "Hai bisogno di una buona scopata, Marisa! Non puoi continuare così.....".
    
    Ho realizzato, a quel punto, che dovevo darmi una mossa, e anche abbastanza in fretta, altrimenti avrei cominciato a masturbarmi sempre di più fino a dipendere da questa forma di autoerotismo. Ma non è che un uomo lo si trova così, schioccando le dita.... Anzi no, lo si trova facilmente, ma nella maggior parte dei casi sarebbe stato un salto nel buio: e se andavo incontro a una ennesima delusione? E poi non ero ancora pronta, non me la sentivo di rifarmi una relazione. E di gigolò non ne conoscevo. Che fare?
    
    La soluzione mi è balenata all'improvviso: perché non tornare alla Spa dei massaggi? Magari, anche ...
    ... questa volta evitando di farmi massaggiare da un uomo ma scegliendo sempre e attenzioni di una donna? Forse c'erano altre forme di massaggio ancora più eccitanti....
    
    Con la mente persa dietro visioni di carezze, di penetrazioni e di orgasmi, ho cercato il bigliettino col numero della Spa. Ma dove l'avevo messo?
    
    Mi sono alzata di scatto e mi sono diretta verso il primo tiretto del cassettone, quello in cui posiziono le chiavi e le carte tolte dalla borsetta. Ho cercato un po' e alla fine l'ho trovato, quel cartoncino plastificato dalla scrittura elegante piena di svolazzi che prometteva paradisi impensati.
    
    Ho composto il numero prima che il desiderio mi passasse e, alla centralinista che, con voce calda mi dava il buongiorno e mi chiedeva cosa potesse fare per me, ho chiesto se fosse possibile prenotare un massaggio per quel pomeriggio.
    
    Dopo qualche seconda trascorso nell'attesa che la tipa consultasse il computer sul quale erano digitati gli appuntamenti, mi sono sentita rispondere di sì, con una seduta da scegliere tra le 15.00 e le 17.00, dopo no perché era tutto prenotato.
    
    Ho scelto quella delle 15.00, come l'altra volta, assicurandola sul fatto di sapere già come presentarmi: a digiuno e, possibilmente, depilata. Magari quest'ultima voce, se proprio non potevo depilarmi, l'avrei potuta evitare.
    
    Poi ho trascorso la mattinata in giro per negozi, concedendomi un caffè e un dolcetto intono alle 10.00 e, alle 13.00 ero a casa, a preparami. Mi sono lavata ...
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