1. Ballando, ballando...


    Data: 29/01/2019, Categorie: Etero Autore: smudanderos, Fonte: Annunci69

    ... accomodo sull’altra. Camilla mi guarda e, con aria furbetta, chiede: «Ed io, dove mi metto?». «Bah! - dico io - vedi tu: io ho ballato troppo e mi fanno male le gambe... » e con la mano le indico quello che potrebbe essere un posto adatto a lei.
    
    Mi guarda con divertita rassegnazione e fingendo di essere mortificata, dice: «Oh, beh... mi sa che dovrò sedermi su di te, Nikola» e con le mani alza un po’ il velo nero che, essendo trasparente, riesce troppo poco a nascondere la zona del pube. Lui, che non è nato ieri e non in Italia, si abbassa i pantaloni; Camilla si piega e si avventa con la bocca sul suo cazzo: grosso, ben fatto e duro. Lo spompina per bene, come sa fare lei, poi sale sfiorando con le labbra la pancia, mordendo appena i capezzoli e infine e gli caccia la lingua in bocca. Io strappo un lembo dalla bustina di un preservativo e le porgo il contenuto, che subito srotola a due mani su quel cazzone. Poi, tenendolo ben stretto in mano, se lo punta tra le labbra della figa, lo fa roteare per aprirsi un varco e se lo infila un po’, ancora un po’, finché se lo inghiotte tutto dentro. Lui le scopre il culo e la stringe a sé con forza; lei spinge la figa in avanti per sentirlo tutto fino in fondo all’utero. Lui le bacia e le lecca il collo, le tette, la faccia, non sapendo come fare per leccarla contemporaneamente dappertutto. Ansimano e gemono come due animali. Io tiro fuori il cazzo e comincio a menarmelo, attendendo il momento propizio per partecipare. Momento che ...
    ... arriva quando lui la fa alzare, la gira e se la tira giù di nuovo sul cazzo impalandola, questa volta da dietro. Lei si piega verso la mia cappella gonfia di voglia e, dato che sta godendo come una cagna, mi regala uno dei suoi pompini migliori, quelli che fa quando non capisce più un cazzo. È questo che adoro vedere, quando la troia di mia moglie si fa fottere da altri uomini. La passione sfrenata, il sesso animalesco, la libidine spaziale. Insomma, quella fiamma che è difficile tenere così accesa se fi fa sesso sempre e solo in due.
    
    Mi accorgo all’improvviso di un’ombra che scende furtiva dal terrazzo, lenta e strisciante il muro, che arriva quasi al bosco sulla nostra sinistra. Sembra un bassorilievo ambulante, come direbbe il Manzoni. Ha l’atteggiamento di chi vuole guardare, speriamo non intenda dare fastidio.
    
    Io sussurro un deciso: «Ragazzi, fermatevi!», ma loro nemmeno mi sentono e continuano a chiavarsi sempre più forte. Niente, può fermarli, adesso. «Ragazzi!», ripeto. «Che c’è!», strilla Camilla stizzita. «C’è uno lì, che guarda», «Ma chissenefrega, che guardi pure!», «Okay, okay, come non detto». Lei riprende a succhiarmi, mentre non aveva mai smesso di cavalcare Nikola.
    
    Tengo d’occhio il tipo, che passa silenzioso, alzando le sopracciglia. Sembra dire: «Continuate pure, io guardo soltanto, perché è troppo bello! Non mandatemi via». Gira l’angolo alla fine del muro, si addentra tra i cespugli più su, finché non è inghiottito nel buio del boschetto. Si vede ...
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