Sei amiche in videochat – capitolo 8 di 9
Data: 28/01/2019,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Incesti
Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu
... fratello ad accarezzare la sua pelle, ogni riga tracciata sembrava un bacio sulla sua femminilità, come le avevano raccontato le sue amiche… Quando poi aveva dovuto disegnare il sesso della protagonista del disegno, si era chiusa in bagno, aveva abbassato le mutandine e si era fotografata la propria figa, aveva scaricato lo scatto sul tablet, rielaborato nel programma di disegno, tagliato, rimpicciolito e aggiunto in un layer del disegno posizionandolo sull’inguine della ragazza, poi l’aveva letteralmente ricalcato. Quella era lei, e avrebbe avuto la sua stessa figa, si era detta. E aveva fatto lo stesso con i suoi capezzoli. Era stato eccitante, ma mai quanto il momento in cui aveva deciso di aggiungere i genitali di lui. Non se n’era resa conto, ma per tutto il tempo durante il quale aveva disegnato il tratto di asta che partiva dall’inguine del ragazzo e scompariva tra la figa, aveva morso il labbro inferiore e bagnato la stoffa delle mutandine, un vago capogiro che la faceva sentire come leggermente ubriaca. Finito, aggiunta anche la peluria, si era sentita spossata, come se al posto di un pennino su una lastra di plastica trasparente avesse trascinato un’incudine lungo una rampa di un centinaio di metri. E, nonostante questo, aveva dovuto infilare la mano nei pantaloncini, umidi di desiderio, e simulato quel grosso fallo formato da due brevi righe su uno schermo con un paio di dita. Aveva sussurrato il nome del fratello più volte, immaginandosi lì, sopra il suo ...
... bacino, con le mani di lui che la tenevano per i fianchi, tirandola verso il basso perché la penetrasse in profondità, perché tutto il suo cazzo sprofondasse completamente nel corpo della sorella. Adesso, giorni dopo quel fantastico ditalino, Chiara fissava la scena sullo schermo, sospirando all’idea che solo la sua fica fosse la copia di quella vera, mentre per il cazzo di Marco… La ragazza scosse la testa, delusa. Quello era solo un’ipotesi, una teoria basata su quanto aveva sentito dire dalle sue amiche durante i due giorni passati. “Amiche”. Chiara pensò disgustata al termine che le era passato per la testa più per l’abitudine di usare quella parola con Cecilia e Beatrice che per quello che si erano rivelate essere davvero: traditrici. Stronze. Troie. Ecco: Cecilia e Beatrice erano due troie che avevano insidiato il suo amato fratello e l’avevano spinto a fotterle. E, con la passera ancora bagnata dalla crema calda di Marco, erano tornate a comportarsi come se nulla fosse accaduto, continuando a fingere con lei di essere delle vere amiche. La ragazza fece una smorfia a quel pensiero. Erano due stronze, nient’altro, si disse. Poi il suo sguardo si posò sul disegno, sulla ragazza che cavalcava suo fratello, e quella ragazza era lei, aveva deciso durante la preparazione dell’immagine. Aveva le sue fattezze, era impossibile non riconoscerla. La rabbia che aveva pervaso l’anima di Chiara, a quel punto, però, si sciolse nel suo cuore e nei suoi occhi in angoscia. Quella ragazza non ...