Sei amiche in videochat – capitolo 8 di 9
Data: 28/01/2019,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Incesti
Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu
... basso e con l’altra tirava fuori il cazzo dai pantaloni. Era lungo almeno venticinque centimetri e la cappella era grossa e rossa. Mi disse apri la bocca e mettitelo dentro che voglio” allontanò con un fruscio di carta quell’orrore. Il foglio si stropicciò come se fosse stato colpito da un crampo mentre Chiara lo appoggiava in un angolo della scrivania, quasi stesse cercando di scacciare quello sfacelo di parole. Forse, pensò la ragazza, augurandosi accadesse davvero, avrebbe preso fuoco per autocombustione a causa della vergogna e, quel pomeriggio, avrebbe mandato alle sue amiche la foto della carta annerita e contorta, sostenendo che era stato un atto divino a favore dell’umanità intera. Ma il rettangolo di carta nell’angolo sembrò improvvisamente destinato a mantenersi perfettamente integro per il resto della durata dell’universo, ed essere la causa della vergogna di Chiara di quella sera. No, si disse, scuotendo lentamente la testa: la scrittura non era il suo campo artistico. Alzando lo sguardo davanti a sé, sembrò che il tablet volesse ricordarle in cosa fosse davvero brava: il pennino, per qualche motivo, non era nella sua solita posizione, ma giaceva languido davanti al monitor, come a tentarla di prenderlo e usarlo. Chiara lo osservò per qualche istante, poi allungò la mano e lo strinse tra le dita. Come aveva riflettuto lei stessa in passato, la ragazza sembrava non essere dotata di forza di volontà di fronte alle tentazioni e, per quanto non ricordasse se il ...
... serpente avesse dovuto persuadere Eva per mangiare la mela, se ci fosse stata lei nel Giardino, la biscia avrebbe fatto meglio a scappare dal tronco o dopo il frutto offerto avrebbe mangiato anche tutto il resto che pendeva dall’Albero. O, in quel caso specifico, avviato il programma di disegno e aperto il file con l’immagine che aveva creato qualche giorno prima. Ci aveva lavorato diverse ore durante gli ultimi giorni, prendendo in prestito anche il tempo durante il quale avrebbe dovuto impegnarsi per il disegno “meno compromettente” e che Marco aveva elogiato quasi una settimana prima. I profili dei due protagonisti erano stati completati, e una prima stesura del colore digitale, tutto uguale, era già stata apposta su quella che doveva essere la loro pelle nuda. In seguito, avrebbe aggiunto le ombre e i riflessi delle luci, più sudore e altri liquidi corporei tipici dei rapporti sessuali, oltre i capelli e le iridi. Chiara lo guardò inclinando leggermente la testa a destra, come sempre, inconsciamente, si comportava quando osservava una sua opera. Non poteva certo dire fosse un capolavoro, qualcosa di cui andare fiera, ma era pur sempre il risultato dello schizzo tracciato mentre era in preda all’eccitazione. E, nonostante l’avesse creata lei stessa, ci avesse lavorato, conoscesse letteralmente ogni singolo tratto, ogni volta che la guardava la trovava eccitante fino alla pazzia. Ogni pennellata digitale le lasciava un brivido di piacere, come fossero state le dita di suo ...