Sei amiche in videochat – capitolo 8 di 9
Data: 28/01/2019,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Incesti
Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu
... poteva assomigliare a lei. Semmai, avrebbe dovuto avere i capelli castani con riflessi ramati, ondulati, o un seno ben più abbondante e un’espressione del volto ben più strafottente. Se avesse voluto essere aderente alla realtà, comprese Chiara, con un groppo in gola che sembrava stridere quando respirava, avrebbe dovuto disegnare al suo posto Cecilia o Beatrice. Loro se l’erano scopato davvero Marco. Lei no. Desolata, come se il mondo le stesse crollando addosso, la ragazza si mise le mani sugli occhi e cadde con i gomiti sulla scrivania. Sentì gli occhi prudere nell’avvicinarsi del pianto, nel percepire come una coltre scura di desolazione calare sulla sua esistenza. Com’era possibile che qualsiasi puttana potesse fare sesso con suo fratello, desiderosa solo di avere il suo cazzo dentro di sé, mentre lei, la sua amata sorellina, non ci riusciva? Cos’avevano le altre che a lei mancava? Sapeva che era una domanda retorica, che se la poneva ormai da anni, e da anni aveva capito cosa fosse a mancarle: il coraggio per dichiararsi a Marco… ma la paura che lui ci restasse male scoprendo che lei era innamorata di lui, che volesse fare l’amore con lui… e se, a quella nuova consapevolezza, Marco l’avesse allontanata, non tanto fisicamente quanto emotivamente, smettendo di abbracciarla e trattarla con tutta quella dolcezza? A cagare, si disse, alzando il viso dalle mani e passandosi un dito sotto il naso che aveva cominciato a gocciolare… Non poteva continuare così, dolendosi nel ...
... rischio che qualcosa potesse andare storto se avesse provato. Lui l’amava e la desiderava, ne era certa, ne aveva le prove ogni giorno, ogni volta che lui la guardava, forse quasi quanto lei era desiderosa di avere lui dentro di sé. “Si segherà pensando a me”. Il pensiero attraversò la sua mente come un fulmine: Marco a letto, nudo, muscoloso, che fissava il soffitto, sussurrando il nome di Chiara, la mano stretta attorno al cazzo, muovendola su e giù, immaginandola nuda, che lo cavalcava, e che gli diceva che era uno stallone e che la faceva impazzire di piacere. Poi lui inalava l’aria con un respiro rumoroso, scosso dall’orgasmo, il nome di sua sorella che si formava un’ultima volta sulle sue labbra, la crema calda che fuoriusciva dalla cappella e scivolava lungo il suo cazzo, imbrattandogli le dita invece di restare custodita gelosamente nella passera di Chiara. Quell’idea scosse il corpo e l’anima della ragazza come una folgorazione, un colpo che sembrò stordirla. Si sentì strana, quasi male. Il desiderio di suo fratello fu così intenso che le parve di essere sul punto di vomitare e al contempo essere preda di un orgasmo. Alzandosi dalla sedia come se le gambe le stessero cedendo, si avvicinò alla porta, l’aprì appoggiandosi di peso, poi caracollò lungo il corridoio fino al salotto, dove proveniva il suono del televisore. Marco era lì, seduto sul divano, che ignorava la trasmissione televisiva ma stava chattando al telefonino. Sorrideva, ma quando notò sua sorella avanzare ...