1. Camilla, amore mio - un bull insolito


    Data: 27/01/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: pato3, Fonte: Annunci69

    ... voleva ispezionare la nipotina. La mise nella posizione in cui si sculacciano le bimbe cattive. Lui le alzò il vestito al punto giusto per vedere che tipo di intimo indossava. Era un perizoma rosso, una striscia di stoffa stringata, talmente essenziale da non arrivare mai a formare un triangolino. Era un “t string”.
    
    Iniziò a baciare le natiche sode di lei, forse un po’ abbondanti, ma solo un po’. Poi mise una mano sotto la sua pancia per sollevarla un po’. A quel punto il filo non poteva più nascondere, se non solo parzialmente, l’ano. John spostò il filo intimo ed iniziò a leccare il buco del culo di Camilla. Era profumato, perfettamente rosa e pulito. Lei mi guardava sorridendo. Poi ridendo. John doveva essere un vero amante del culo, perché rimase a leccarlo per buoni 5 minuti. Quando smise il cazzo era duro. E lui era pronto.
    
    Quasi pronto. Adesso doveva spogliare Camilla. Il vestito non andava sbottonato, slacciato o altro. Andava soltanto sfilato. John procedette molto lentamente, ma quando lei fu finalmente nuda non prestò molta attenzione al seno, forse perché l’aveva osservato abbastanza durante tutta la giornata in spiaggia. Fece stendere la mia fidanzata sul letto e le sfilò le mutande. Il pelo sì che gli piaceva. Indossò il preservativo. Senza altri indugi si adagiò sopra Camilla e piano piano entrò. Anche una volta dentro si mosse con estrema lentezza. Tuttavia, anche se impercettibilmente, il suo ritmo cresceva e si percepiva dai miagolii di ...
    ... Camilla.
    
    Dopo un po’ si girò verso di me e mi chiese di avvicinarmi per “dare un po’ di amore” alla mia ragazza. Voleva vedermi negli occhi mentre mi scopava la donna. Voleva capire cosa provassi.
    
    Io non vedevo l’ora di raggiungerla e baciarla. E così feci. La baciai lungamente, era il nostro linguaggio segreto. Potevo capire come stava. Stava bene. Potevo capire quanto stava bene. Dal bacio, dalla sua lingua che vorticava inarrestabile, come quando avevamo 17 anni, capii che si stava divertendo più di quanto si aspettasse.
    
    John finalmente iniziò a dedicarsi alle tette della mia bella. Iniziò a succhiarne una, con attenzione perversa. Quando ebbe finito mezza tetta era impregnata di saliva. Passò all’altra e fece lo stesso. Avrei voluto baciarle anche io le tette, ma c’era troppa saliva. D’altronde, con quello che aveva pagato era giusto si facesse a modo suo.
    
    Dopo un po’ volle cambiare posizione e, soprattutto, volle che anche io, in qualche modo, partecipassi. Il mio ruolo non era essenziale, ma voleva umiliarmi. Così mi chiese di tenere le gambe di Camilla più indietro possibile, così che lui potesse ancora leccarle il culo. Vestito com’ero, mi accovacciai sopra di lei e tirai entrambe le gambe all’indietro, sollevando il bacino dal materasso. Lui si immerse di nuovo nel culo con il naso sprofondato tra le labbra della figa.
    
    Quando ne ebbe abbastanza di leccare l’ano, la fece mettere su un fianco, con le gambe rannicchiate e il culo all’infuori, ancora una volta il mio ...
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