Camilla, amore mio - un bull insolito
Data: 27/01/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: pato3, Fonte: Annunci69
Io sono un gran cornuto: fiero, pervertito ed esibizionista. Sono cornuto perché mi eccita farmi umiliare e sono cornuto perché 12 anni fa mi sono innamorato di una ragazza tanto bella quanto indipendente e troia. Dopo anni di tradimenti saltuari e nascosti, da qualche anno, complice una certa maturità probabilmente - abbiamo entrambi 29 anni e non siamo più i fidanzatini del liceo - abbiamo scoperto quanto sia bello condividere anziché nascondere. Se una volta mi tradiva, oggi non mi tradisce più. Scopa con tante persone, certo. E forse non la vorrei più al mio fianco se non lo facesse, ma non mi tradisce perché condividiamo ogni esperienza (che io sia lì presente o meno).
Camilla è bellissima, ed in fatto di ragazzi questo le ha sempre fatto ottenere ciò che voleva. Ha un viso stupendo, quasi da ragazzina, per via dei suoi lineamenti dolci. I suoi occhi verdi sono il marchio della troia. Ci sono sguardi di ogni tipo. C’è anche lo sguardo da troia. Il suo. La scollatura poi: non si tratta solo della generosità naturale di quelle tette sode con i capezzoli rotondi e larghi; si tratta anche del modo in cui la mia Camilla asseconda la natura. Non esiste il reggiseno fuori dall’orario di lavoro. Non esistono top, magliette, vestiti che non risaltino le sue curve. Dulcis in fundo, un vero tocco di classe per quanto mi riguarda: in un mondo di fighe rasate e aride, lei porta il pelo castano chiaro soffice e curato, quasi a ricordarti che non ha bisogno di farsi il colore, ...
... perché lei è bionda naturale.
C’è un confine sottile tra l’essere una cagna o una zoccola ed essere una puttana nel senso letterale del termine. A noi i confini non piacciono e recentemente abbiamo superato anche questo. Per una volta non ha (o forse dovrei dire ‘abbiamo’) scelto il partner sulla base di una forma di attrazione, sia essa fisica o intellettuale, ma sulla base del compenso economico. Per la prima volta è stata pagata per farsi scopare.
Ci trovavamo a Nizza per un tour che ci avrebbe portato da Nizza a Cap d’Agde (inevitabile per una coppia come noi, sebbene ancora non ci fossimo mai stati) e infine Barcellona. Com’è facile intuire, l’allergia al reggiseno obbliga la mia Camilla a esporre le proprie tette quando si trova in spiaggia.
Uno dei vicini di asciugamano era un signore che poi incontrammo nella hall dell’albergo. John ci riconobbe e col pretesto di spezzare la fastidiosa attesa dell’ascensore ci disse in inglese: “Eravamo vicini in spiaggia”. Non l’avrei mai riconosciuto, ma il cappello super trendy, che gli avevo invidiato in spiaggia, dei Boston Socks, mi fece ricordare che era vero. Era il vecchio arrapato vicino a noi. Non che gli altri fossero diversi, tutti guardavano le molte donne in topless. Lui aveva avuto solo la fortuna di essere a meno di due metri da noi e a ritrovarsi nello stesso hotel.
Così annuì e risposi che mi ricordavo di lui, ma non sapevo cos’altro dire e speravo nell’arrivo dell’ascensore. Dentro l’ascensore sarebbe stato ...