1. Camilla, amore mio - un bull insolito


    Data: 27/01/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: pato3, Fonte: Annunci69

    ... sentire due alla fiera degli animali che trattano su una capra o un maiale. Alla fine si accordarono per 5000 euro. Solo sesso. Solo una volta. Il resto era extra. Lui aveva chiesto di pisciarle addosso. Lei chiese 10.000 per quello. Così, decisero per i 5000 e per trattare eventuali supplementi.
    
    Andammo verso la sua stanza. Lui cercò di toccarla. Lei le strinse il cazzo tra le mani.
    
    “Prima i soldi!”, disse lei.
    
    Naturalmente l’uomo non aveva tutti quei soldi in contanti, ma ci firmò il primo bell’assegno. Lo diede a lei e lei lo diede a me. Non era male avere quell’assegno. E per la prima volta, forse, avrei visto qualcuno pisciare addosso a Camilla. Questo non faceva che rigonfiarmi le corna, e non solo.
    
    Camilla si stava per spogliare, ma John la bloccò. “Ti ho pagata 5000 euro, quindi non avere fretta”. Aveva anche ragione. “Spogliami”, disse.
    
    Lei gli tolse poco alla volta tutto quello che aveva: polo bianca firmata, pantaloni corti color beige e mutande bianche. Lei era ancora tutta vestita, col suo abitino semplice, floreale, fresco, con le spalline sottili e la scollatura non troppo accennata, ma che aderisce perfettamente al seno di lei nudo sotto. Subito dopo lui la fece inginocchiare, ed iniziò a passare il pene moscio sul viso. Non era lungo ma grosso e la cappella ancor più grossa e ricoperta dal prepuzio grinzoso. Ad ogni modo, mi sembrava un buon cazzo per la mia donna, usato bene poteva darle molto piacere.
    
    Tutto quello che John faceva era ...
    ... quasi nuovo, non c’era fretta e soprattutto non c’era slancio eccessivo né forza bruta. Era compassato nei suoi movimenti, e si godeva ogni attimo, ogni tocco, ogni respiro. Strusciava sulla guancia, poi saliva su, passando sopra la fronte, sfoderava la cappella asciutta e continuava a strusciare sulla fronte per poi andare giù in verticale lungo il naso di lei. Passò rapido sulle labbra per andare a concentrarsi sul mento. Sul mento iniziò a spingere un po’ di più e il cazzo iniziò a gonfiarsi.
    
    Pensai che stesse per iniziare, ma l’esperienza lo rendeva riflessivo. Si sedette sulla poltroncina vicino alla scrivania, intanto io mi ero accomodato sull’altra poltroncina, a un paio di metri da loro. Divaricò le gambe e poi fece sedere lei a terra, di spalle, con la schiena appoggiata alla poltrona e la testa tra le gambe. Lui le accarezzava ed osservava i capelli con cura, notando piacevolmente che non c’era ricrescita. Allungò i capelli di lei sul proprio corpo, ricoprendosi anche il cazzo. Continuò ad accarezzarli e ad accarezzarsi. Il tocco di John era così delicato e piacevole, che Camilla, quando apriva gli occhi, mi guardava con sorriso sorpreso.
    
    John era barzotto. Ed era finalmente pronto a spogliare Camilla.
    
    “Hai le mutandine?”
    
    “Sì”, e fece per toglierle.
    
    “No, lascia”, e la fece accomodare sopra di lui sulla poltroncina.
    
    Lei stava per sedersi sulle ginocchia, ma a lui non interessava fare il nonnino che racconta una storiella alla nipotina. Più che altro ...
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