1. Le mie calde allieve - capitolo 5


    Data: 26/01/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: Giangi57, Fonte: Annunci69

    ... civettuolo che mi rassicurò, Era chiaro che il mio comportamento le piaceva, che gradiva quello che le facevo. Restammo d'accordo che sarei tornato a prenderla di li a un'ora.
    
    «Credevo che dovessi accompagnarmi a casa»,
    
    disse Mariella con una smorfietta maliziosa, varcando la soglia della mia garçonniere.
    
    Non le risposi, ma ebbi cura di girare la chiave nella toppa.
    
    «Oooh! Che sballo, il tuo appartamento!».
    
    Sapevo che il mio scannatoio le sarebbe piaciuto.
    
    I ragazzi qui si sentivano a proprio agio. Mobili bassi, moquette, manifesti cinematografici alle pareti, un insieme semplice ma intimo.
    
    «Berrai pure un bicchierino prima che ti riporti a casa! Coca cola?».
    
    Senza aspettare che mi rispondesse la issai su uno sgabello davanti al mobile bar. Lei si ritrovò, cosi, a una bella altezza. Invece di servirla la presi affettuosamente per la vita.
    
    « Mariella, perché mi piaci tanto?».
    
    Le sfregai le palme contro i seni che erano già duri e turgidi. Le schiacciai le labbra e con la lingua la costrinsi ad aprire i denti. Lei si lasciò baciare, poi mi respinse, si divincolò e andò a sedersi sul divano.
    
    «Non perdi certo tempo, tu! Mi offri da bere e al contempo mi fai un lingua in bocca!».
    
    La raggiunsi sul divano di gommapiuma, troppo eccitato per darle anche un solo attimo di tregua.
    
    «Stupidina, ho troppa voglia di te!».
    
    «Ah! Siamo alle solite», disse con voce più bassa, lasciandosi afferrare una seconda volta.
    
    La liberai dalla tuta e ...
    ... poi, mordicchiandola sul collo, infilai le dita sotto la maglietta. Aveva un buon profumo di borotalco e la sua pelle sembrava quella di un bebè. La accarezzai e la baciai. Il reggipetto fu slacciato senza che lei opponesse resistenza. Aveva seni appuntiti e caldi. Rideva e rabbrividiva al contempo.
    
    Capivo che era eccitata. Divenni molto dolce e molto delicato per non spaventarla. Già immaginavo il suo cespuglio intimo e la sua fighina grassottella.
    
    Un miagolio la fece trasalire. C'era un gatto sul balcone.
    
    «Oooh! É tuo?».
    
    Senza nemmeno voltare la testa, le bisbigliai all'orecchio:
    
    «No, viene di tanto in tanto e qualche volta gli do da mangiare!»
    
    « Mi piacciono i gatti...».
    
    «Ma si, ma sì, piccola mia, anche a me!».
    
    «A casa ho un gatto, si chiama Minou!».
    
    Senza badarle, continuai a coccolarla.
    
    « Mi vuole molto bene. Viene sempre a giocare con me!»,
    
    « Mmmm! Anch'io sono un gattone», le risposi per riportarla sul tema.
    
    «È carino, mi lecca dappertutto...».
    
    Tra un bacio e l'altro lei continuò a raccontarmi del gatto. Visto che mi lasciava fare, la cosa non mi
    
    disturbava, anzi la trovavo eccitante.
    
    «Ma credo che sia anche vizioso, perché mi lecca sempre dove non si deve!».
    
    Questa volta mi bloccai di colpo e la guardai negli occhi,
    
    «E... tu lo lasci fare?».
    
    «Un po»
    
    «E ti piace?».
    
    «Be', sì...",
    
    Mi sentii il cazzo rigido di colpo.
    
    Mariella soggiunse con una risatina:
    
    «È normale, no? I gatti sono fatti per le ...