1. Le mie calde allieve - capitolo 5


    Data: 26/01/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: Giangi57, Fonte: Annunci69

    ... stesso e subito io sentii un diavoletto che mi ridacchiava all'orecchio.
    
    La merenda ebbe inizio e i tavoli pieni di dolci e bibite divennero subito inaccessibili.
    
    Gli allievi si incaricarono di nutrire noi insegnanti. Non volevano capire che noi non eravamo in grado di mangiare tutto quel po' po' di roba! Se alcuni di quei dolci erano invitanti, bisognava anche, per non offendere chi li aveva preparati, ingurgitare roba pesante e indigesta che per di più dovevamo fingere di apprezzare.
    
    Notai che Samira non c'era. Eppure lei era sempre stata una fedelissima presenza di altri mercoledì, Mi fu detto, poi, che era dovuta restare a casa per accudire al fratellino minore.
    
    “Spero che i suoi genitori la lascino venire allo vacanza in montagna...",
    
    «Bisognerà convincere suo padre a darle il permesso! ».
    
    Non potei celare una smorfia di contrarietà. Samira e Mariella con me cinque giorni in montagna e in mezzo ai boschi: ci sarebbe stato di che scrivere un fumettone, per adulti, naturalmente!
    
    Ma, intanto, bisognava che trovassi una soluzione per rivedere Mariella! Mi sarebbe piaciuto portarmela a casa e quel giorno stavo cercando le parole adatte quando lei prevenne i miei desideri.
    
    « Puoi accompagnarmi in centro, dopo?».
    
    « Ma certo», le risposi piacevolmente sorpreso.
    
    « Perché?».
    
    « Dalle cinque alle sei vado al Conservatorio. Andarci in autobus o a piedi fa venire il latte alle ginocchia».
    
    «Al Conservatorio? Io abito li vicino».
    
    «Si, lo so. É per ...
    ... questo che te l'ho chiesto».
    
    Quella prospettiva cominciò a tormentarmi.
    
    Dunque, quella briccona si sarebbe di nuovo installata nella mia automobile.
    
    «Suoni qualche strumento? ».
    
    « Suono il pianoforte».
    
    Ah, si? Io ti avrei visto meglio suonare il flauto!».
    
    «Molto malizioso, caro professore!».
    
    «E alle sei, come ritorni? Ti vengono a prendere i tuoi genitori?».
    
    « Se mia madre va a far commissioni in centro si.altrimenti torno a piedi e quando piove in autobus».
    
    « Posso anche riaccompagnarti io, sai?».
    
    a Ah, sì?», mi disse in tono scherzoso,
    
    «facendo una piccola deviazione?».
    
    Notai che non aveva detto di no.
    
    Dissi che dovevo accompagnare Mariella al Conservatorio per sfuggire alla corvée di rimettere in ordine in palestra. Trovai molti volontari che si offrivano di farlo al posto mio.
    
    Non appena ci fummo allontanati dal grande edificio, le cui maledette finestre erano dei veri e propri osservatori, decisi di mettere alla prova la piccola posandole la mano sulla parte alta della coscia. Questa volta il tessuto morbido e la larghezza dei pantaloni mi consenti di accarezzarla più efficacemente del solito. Trovai la fenditura del sesso e li premetti le dita, palpando un punto ben preciso.
    
    « Gianniii! Se tu credi che dopo questo mi sarà facile fare le scale!».
    
    «Sono pazzo di te, Mariella! In fin dei conti, di chi è la colpa?».
    
    Approfittai di un semaforo rosso per guardarla negli occhi. Sprofondata nel sedile lei mi rivolse un Sorriso ...
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