1. Salope


    Data: 23/01/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: salope, Fonte: EroticiRacconti

    ... mi prometti di berla tutta.»
    
    «Prometto.» E mi preparai con la bocca spalancata.
    
    Non mi inondò, la fece un po' per volta consentendomi ogni volta di ingoiare. Pensai che doveva averlo fatto già altre volte e la cosa mi eccitò.
    
    Si fece leccare a lungo, non aveva fretta di godere, non si aiutò con le dita, lasciò che fosse solo la mia lingua a condurla verso un orgasmo prolungato.
    
    Dopo aver goduto, scese e mi accarezzò il petto.
    
    «Sei stato bravo. Ma la tua serata non è ancora terminata.»
    
    «No, ti prego, sono sfinito. Ti supplico, spegni quell'affare, mi sta sfondando le viscere.»
    
    Lo spense e me lo sfilò. Gemetti, avevo il buco del culo dilatato e che bruciava, nonostante l'abbondante lubrificazione. Mi slegò e mi fece rialzare. Faticai un po' ma riassunsi presto una postura eretta.
    
    «Adesso vai a ripulirti un po'. Poi, da brava donnina di casa che ha intrattenuto gli ospiti, li ringrazi, li saluti e rimetti tutto in ordine. Voglio la casa pulita com'era prima che tu vi entrassi, anzi meglio.»
    
    Finii dopo le tre di notte, Ero a pezzi ma la casa era sfavillante. Jasmine aveva fatto la doccia e si aggirava in una elegante vestaglia di seta, controllando minuziosamente ogni angolo.
    
    «Bene. Molto bene.» mi gratificò.
    
    «Posso andare?»
    
    «Prima dobbiamo regolare il tuo compenso.»
    
    «Compenso?»
    
    «Certo, devo pagarti per le tue prestazioni.»
    
    «Ma no, che vuoi pagare, dai, non voglio denaro, assolutamente no.»
    
    «E se il pagamento fosse in ...
    ... natura?»
    
    Disse slacciando la vestaglia e facendola scivolare a terra.
    
    «Voglio farti godere. Come va a te: in bocca, davanti, dietro, con le mani, coi piedi... non mettere limiti alla fantasia. Come vuoi e quante volte vuoi. Sono qui.»
    
    Mi condusse sul suo letto e in pochi attimi mi fece dimenticare tutta la fatica: il cazzo tornò dritto e teso come una colonna, come neanche prima era stato.
    
    Lo afferrò con le sue dita affusolate e iniziò a leccarlo sul glande. Con la lingua tentava di penetrare il meato.
    
    «Dove vuoi metterlo prima?»
    
    «Continua a succhiarlo, mi piace...»
    
    Lo fece scivolare lentamente nella bocca, sempre più giù: stentavo a crederci, mai avevo visto nessuna ingoiarlo tutto come ora faceva lei senza sforzo.
    
    Sollevò la testa e mi guardò, mentre fili di bava le colavano dalla bocca.
    
    «Ti piace? Sono brava? So fare anche altro.»
    
    «Oh, sì. Ti credo, Mostramelo.»
    
    Si sollevò e, dandomi le spalle si calò su di me, appoggiando il buco del culo sul cazzo ritto. Mi fece porre le mani sulle sue chiappe e disse:
    
    «Guidami tu.»
    
    Esercitando una leggera spinta la feci abbassare: bagnato di saliva com'era non incontrò resistenza e scivolò dentro di lei. Si mise a fare su e giù accompagnando con movimenti rotatori del bacino.
    
    «Dimmi la verità, Jean Luc, una sfondata come me l'hai mai trovata? Immagino tu ne abbia inculate più d'una.»
    
    «Sì, ma come fai tu ora mai nessuna.»
    
    «E adesso sai anche cosa si prova a stare da questa parte, ...