Salope
Data: 23/01/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: salope, Fonte: EroticiRacconti
«Jean Luc?»
«Oui, Jasmine?»
«Puoi venire nel mio ufficio, per favore?»
«Certo, arrivo.»
Jasmine era la più anziana tra i colleghi, per cui aveva in un certo modo la responsabilità di coordinare il lavoro. Non era un “capo” vero e proprio, ma tutti facevamo riferimento a lei.
Era una bellissima quarantacinquenne, fisicamente in piena forma, i capelli neri crespi e la carnagione quasi creola le davano un fascino esotico che ammaliava. Un matrimonio finito da tempo e un figlio ormai grande la rendevano libera e perciò ambita da molti colleghi, tra cui il sottoscritto.
Con sorpresa trovai ad attendermi nel suo ufficio anche altre quattro colleghe. Melanie, Giselle, Monique e Genevieve. Carine e simpatiche, tra i trenta e i quaranta, erano quelle con cui c'era più confidenza e amicizia.
«Eccomi, Jasmine...»
«Caro Jean Luc, oggi è il sei marzo, per cui dopodomani...» fece una pausa
«Sarà l'otto...» risposi suscitando qualche risolino
«Ahahah... Sei molto perspicace... e sai cos'è l'otto marzo?»
«La festa della donna?»
«Ma bravo! Non giriamoci intorno, vengo al punto: ho organizzato una serata a casa mia con le ragazze che sono qui ora.»
«Ah, bella iniziativa. Ma io in che modo...» intervenni in tono dubbioso
«Non ti sei sempre vantato delle tue abilità culinarie? Addirittura non mi hai proposto una volta di venire a casa mia e prepararmi una cena da lasciarmi a bocca aperta?»
Arrossii. Era vero, ma spiattellarlo davanti alle colleghe mi ...
... dava parecchio fastidio. Se ne accorse e godette del mio imbarazzo, poi riprese:
«Accetto la tua offerta, caro: la sera dell'otto marzo verrai a casa mia, preparerai una cena favolosa e ce la servirai. Perché proprio l'otto marzo? Perché la festa della donna è l'occasione ideale per farti capire come ci si sente a essere donna.»
Feci buon viso a cattivo gioco, anche se la mia proposta riguardava solo lei, pensai che in fondo sarebbe stata comunque una bella serata.
«Tutto qui, Jasmine?» intervenne Giselle «solo la cena?»
«Beh, troveremo come trascorrere in allegria il dopo cena insieme...»
Rispose lei ammiccando.
Organizzai tutto per benino: feci recapitare a casa sua l'occorrente e già nel pomeriggio mi presentai per mettermi all'opera. Jasmine mi illustrò la cucina e dove trovare stoviglie e suppellettili.
«È tutta tua, Jean Luc. Sei il padrone. Io esco, tornerò alle otto con le ragazze. Fa' trovare tutto pronto, mi raccomando.»
Alle otto in punto entrarono tutte in sala da pranzo e trovarono la tavola perfettamente apparecchiata. Le feci accomodare e iniziai a servire l'antipasto.
«Jean Luc! Il mio bicchiere è vuoto...» disse Genevieve
«Facciamo così» propose allora la padrona di casa «per ogni mancanza, Jean Luc pagherà un pegno. Genevieve ha diritto di scelta.»
Tutte approvarono con entusiasmo e Genevieve, dopo averci pensato giusto un attimo, disse:
«Via la camicia!»
Ovviamente da quel momento scattò una gara tra loro ad inventarsi ...