Salope
Data: 23/01/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: salope, Fonte: EroticiRacconti
... mie presunte mancanze per poter avere il gusto di privarmi di qualcosa e ci volle davvero poco a farmi rimanere completamente nudo. Devo dire che non mi tirai indietro, finsi inizialmente un po' di ritrosia ma accettai di prestarmi al loro gioco.
La cena filò via liscia e fu ben apprezzata dalle cinque donne. Il vino le aveva sciolte e ora, su di giri, si facevano sempre più audaci, rivolgendomi battute spinte e apprezzamenti accompagnati da carezze voluttuose.
Si accomodarono in salotto e si fecero servire lì caffè e liquori. Poi mi invitarono a sedere sul divano, in mezzo a loro e quindi sulle loro gambe.
«Com'è che si chiamano questa situazioni, Monique? CFNM?»
«Esatto: vuol dire Clothed Female Nude Male. Donne vestite e uomo nudo.»
Le carezze si intensificarono e puntarono verso le parti intime e sensibili.
Il mio cazzo mostrò subito di gradire le attenzioni e i complimenti, esibendosi in una erezione che mi rese orgoglioso di lui. Lo guardavano estasiate, facendovi scorrere le mani su e giù e stuzzicando la punta con le dita.
«Che ne dite, ci siamo scaldati abbastanza? Iniziamo a divertirci sul serio?»
Chiese retoricamente Jasmine; il consenso fu unanime.
Ci fece spostare allora in un'altra stanza dove, con mia grande sorpresa, vidi una sedia di quella che usano i ginecologi per le visite: con i supporti per poggiare i piedi e stare a gambe ben divaricate.
«Ah, giochiamo al dottore?» Scherzai «Chi vuol essere visitata per ...
... prima?»
Jasmine rise maliziosa.
«Non proprio, giochiamo al paziente e alle dottoresse. Il paziente sei tu, caro. Ricorda che stasera sei il nostro giocattolo.»
Pur non comprendendo le loro intenzioni, decisi di stare al gioco; mi lasciai guidare verso la poltrona e mi ci sedetti alzando le gambe e posandole sui supporti. Appena fui in posizione mi fermarono polsi e caviglie con delle cinghie di cuoio.
«Ehi! Ma che volete farmi adesso?»
«Sta' tranquillo... siamo qui per divertirci, no?»
Rispose lei ammiccando verso le altre che sorridevano.
Si avvicinò e con fare lascivo mi accarezzò il petto, scendendo con le dita a solleticarmi l'ombelico e poi a sfiorare il pube. Le fece scivolare sotto lo scroto, massaggiandolo, e poi risalì ad afferrarmi l'uccello, ora ancora più turgido.
Fece un mugolio di approvazione e poi un cenno a Melanie, che avvicinò un carrello con uno strano macchinario. Era una scatola metallica con un'asta che sporgeva da un lato; sull'asta era montato un fallo di gomma di notevoli dimensioni.
«No!» Urlai. «Questo no, vi prego,»
Tentai di divincolarmi, ma invano. Le fasce di cuoio erano ben fissate e strette.
Indossando un guanto unse di gel lo strumento e poi mi venne a guardare negli occhi, Il suo sguardo era perfido.
«Ti avevo detto che avresti saputo cosa si prova a essere donna...»
Mi lubrificò lo sfintere con il gel e vi infilò un dito. Istintivamente lo contrassi.
«Non stringere, ti farà male. Rilassati e godrai... come una ...