1. Puttana


    Data: 20/01/2019, Categorie: Hardcore, Autore: emme80, Fonte: xHamster

    ... nuovo i capelli, e sento la sua voce, ora però più roca, eccitata.
    
    «Se mi sporchi ti ammazzo.»
    
    Ho un sussulto, ma la sua stretta mi riporta dolorosamente a mantenere il ritmo. Pochi istanti dopo esplode dentro di me e un’onda calda, intensa, quasi dolce mi invade la bocca. Mi concentro nel bere e deglutire tutto, mantenendo le labbra strette alla base per non farne scivolare fuori nemmeno una goccia. Intanto rallento il ritmo senza però smettere di succhiarlo e leccarlo.
    
    So quanto agli uomini piaccia questo momento in cui il piacere è quasi intollerabile mentre la sensibilità del pene è al limite più alto. Sempre più lenta lecco, bacio, succhio finché sono sicura di non lasciar più cadere nessuna goccia del suo seme, intanto il suo cazzo resta ancora duro, vibrante tra le mie labbra, parrebbe ancora pronto al piacere.
    
    Quando infine sollevo leggermente la testa incontro di nuovo i suoi occhi.
    
    «Brava Greta.»
    
    Si rivolge a me a bassa voce, mentre la sua mano non accenna a allentare la presa sui miei capelli.
    
    «Succhi sicuramente meglio di come ragioni. Ora spogliati e mostrami il resto della merce.»
    
    Il suo tono non ammette repliche, le sue dita si aprono e il suo palmo spinge la mia testa verso lo schienale del sedile. Mi tolgo la giacca, sfilo dalla testa il top elasticizzato di paillette argento e dalle gambe la minigonna, dopo averla sbottonata. Ora mi resta solo il ridotto perizoma nero e le calze a rete autoreggenti, oltre alle scarpe nere con il tacco ...
    ... a spillo.
    
    Riporto lo sguardo su di lui. Ha di nuovo quel sottilissimo accenno di sorriso sarcastico, ma i suoi occhi restano feroci. Inarca appena un sopracciglio e comprendo all’istante che non gli basta. Rapida tolgo le scarpe lasciandole sul tappetino ai miei piedi, quindi sfilo le calze, una ad una, lentamente. Vorrei dimostrargli che non ho paura, ma in realtà ho lo stomaco contratto. Infine tolgo il perizoma di pizzo. Sono totalmente nuda, accanto a lui completamente vestito. Solo ora noto che si è anche riabbottonato i pantaloni.
    
    La pelle del sedile aderisce al mio sedere nudo, donandomi una strana fredda sensazione. Senza rendermene conto sto stringendo le mani una nell’altra, torcendole, mentre mi guarda, muto. Poi colpisce con le nocche il finestrino sulla sua destra. Due colpi secchi. La portiera anteriore sinistra si apre, lo sfregiato allunga una mano sul cruscotto e odo uno s**tto meccanico alle portiere. Quindi richiude restando fuori.
    
    «Scendi Greta.»
    
    La sua voce di nuovo mi sorprende. Allungo una mano sul mucchietto di vestiti, ma la sua mi afferra rapida e forte il polso, sollevandolo. Un lieve movimento di diniego del volto esplica le sue intenzioni. Mi lascia il polso e si ripete, con voce più dura.
    
    «Scendi.»
    
    Avvicino la mano alla maniglia e tiro. Clak! La portiera si apre. Fuori il buio è sempre molto fitto, rischiarato appena dal quarto di luna che si intravede tra le nuvole. L’asfalto gelido e irregolare punge sotto i piedi e il freddo ...
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