Tre per una 4
Data: 19/01/2019,
Categorie:
Etero
Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69
Il viavai della strada li svegliò presto; anche se era domenica, c’era già grande movimento sui Lungarni; portarono via i bagagli non pesanti;Lucia indossò di nuovo la tenuta della sera prima, per vedere quanto possibile della città; passarono di piazza della Signoria e di lì a visitare la chiesa di Orsanmichele e il Mercato del Porcellino con la famosa statua in bronzo; giunsero finalmente in piazza Duomo, da dove si diressero al convento di San Marco, che per mancanza di tempo non visitarono.
Passarono dalla Chiesa dell’Annunziata, dove Marcello si dilungò a descrivere l’Ospedale degli Innocenti e le ceramiche dei Della Robbia; tornarono indietro e si soffermarono a visitare palazzo Medici; di lì, fu semplice arrivare al mercato di San Lorenzo, dove Marcello ebbe qualche difficoltà a trattenere Lucia dal fermarsi ad ogni bancarella che l’attirava; nella piazza, trovarono un ristorante affascinante dove pranzarono con una enorme bistecca e chiusero con cantucci e vin santo.
Per il pomeriggio, lui aveva programmato un passaggio rapido per il Bargello e una lunga visita alla chiesa di Santa Croce; il tempo maggiore lo dedicò però al Mercato del Pesce con l’architettura del Vasari che lo intrigava particolarmente; lungo tutto il percorso avevano scattato migliaia di foto, non solo per se stessi ma anche e soprattutto per il lavoro di lui, che a quelle strutture intendeva ispirarsi nei suoi progetti; anche questo rese Lucia felice di accompagnarlo.
Scelsero un locale ...
... anonimo per una cena rustica con al centro la ribollita, tipica minestra fiorentina che apprezzarono molto; si accorsero appena in tempo che avevano solo l’agio, con un tassì, per tornare alla stazione in tempo per il treno che li riportava a casa; lungo il percorso, non fecero che ricordare, complici le foto, i momenti più belli di quella ‘scampagnata’; nella stessa serata, rientrano e andarono direttamente al superattico, ormai nido d’amore consacrato.
Nonostante le fatiche amorose di Firenze, non rinunciarono a fare l’amore nel ‘loro nido’, anche se la stanchezza che pesava li indusse al sonno assai prima di quanto pensavano; si trovarono a dormire abbracciati e, per la prima volta sentirono un’atmosfera di ‘comunità’ che rendeva la loro intimità quasi imbarazzante, certamente opposta alla distanza che si erano proposti di mantenere dal sentimento e dai progetti di vita.
Delle meravigliose ore di storia, di cultura e di sesso che aveva passato a Firenze, parlò, il lunedì sera, col marito, mentre si raccontavano il week end trascorso; era convinta di annientare Rodolfo parlandogli di architetture ammirate, di monumenti visitati e di copule stratosferiche con un uomo che sentiva di amare; lui, forse solo per esorcizzare la paura, concluse che si era inventato tutto; le disse solo che era brava ad eccitarlo con le fantasie sessuali; ma fece prevalere la sua idea di maschio alfa.
Volle ad ogni costo concludere la serata con una copula in cui scatenò tutta la sua brutale ...