1. Di nuovo da Marta


    Data: 16/01/2019, Categorie: Etero Autore: 36degrees, Fonte: RaccontiMilu

    ... ogni dubbio’sei veramente una puttana!’, dissi continuando a fotterla. Marta ansimava senza sosta. Dopo diversi minuti decisi di toglierglielo per un momento dal culo e le dissi che se voleva che continuassi a incularla avrebbe dovuto implorarmi. ‘Continua’per favore”, disse con un tono di voce che ritenni troppo basso. ‘Non ti ho sentito, cagna”, le risposi. ‘Lo voglio ancora dentro, ti supplico!’, disse alzando il tono. C’eravamo quasi, ma anche questa volta non lo ritenni sufficiente. ‘Più forte, zoccola!’, replicai rifilandole un sonoro schiaffo sulla natica. ‘SBATTIMELO NEL CULO, BRUTTO FIGLIO DI PUTTANA!’, disse urlando come più non poteva mettendo sicuramente al corrente di ciò che stava succedendo anche Simona e relativo fidanzato, sempre se erano in casa, ovviamente. Preso dall’eccitazione del momento prima di ricominciare a fotterla decisi di fare quello che avevo appunto più volte visto in svariati video pornografici. Le strappai le calze all’altezza dei buchi con i quali tanto mi stavo divertendo. Marta se le lasciò stracciare senza dire nulla; del resto credo che una ragazza che indossi calze del genere non aspetti altro che il momento in cui le vengono strappate violentemente per fare libero spazio a un grosso cazzo caldo, specialmente se si tratta di Marta. Ripresi a scoparla alternativamente in culo e nella vagina, ogni tanto per non farmi mancare nulla smettevo per un momento di prenderla da dietro e mi avvicinavo a lei per permetterle di prenderlo anche ...
    ... in bocca. Le riempii le natiche di schiaffi facendola urlare di piacere e di dolore, insultandola costantemente; cagna, puttana, rottainculo erano solo alcuni dei termini con cui mi rivolgevo a lei mentre la fottevo senza ormai più pormi limiti. Ogni tanto strozzavo le sue urla mettendole una mano sulla bocca, altre volte era lei che decideva autonomamente di silenziarsi prendendo in bocca e stringendo il copridivano tra i denti. Le slacciai il reggiseno senza smettere di spingerglielo dentro e glielo avvicinai alla bocca; lei lo strinse tra i denti facendolo oscillare avanti e indietro seguendo il ritmo della spinta. Quando ritenni di averle scopato culo e figa a sufficienza la feci sdraiare in verticale sul divano a testa in giù, con i piedi in alto e i capelli che toccavano terra. Allargai le gambe e, posizionandomi sopra la tua testa, cominciai lentamente a scendere sopra di lei. Indirizzai il membro verso le sue labbra; Marta prese in bocca la cappella e cominciò a succhiare, poi tirò fuori la lingua strofinandola avanti e indietro leccandomi tutto il pene. La sua lingua scese poi cercando il mio scroto, mi abbassai ulteriormente per permetterle di leccarlo e di prenderlo in bocca. Quando ormai mi trovavo praticamente seduto sul suo viso Marta infilò la lingua nel mio ano leccandolo come un lecca lecca, spingendola sempre più in profondità. ‘Stupida latrina’, le dissi palpeggiandole nervosamente i seni. Sapevo che in quel momento non c’era cosa migliore che lei volesse ...
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