1. Di nuovo da Marta


    Data: 16/01/2019, Categorie: Etero Autore: 36degrees, Fonte: RaccontiMilu

    ... desiderio e la misi a sedere sopra il tavolo della cucina. Marta aprì spontaneamente le gambe con la naturalezza di chi lo fa ormai per abitudine, quindi mi inginocchiai di fronte a lei e cominciai a leccarle la vagina attraverso le calze a rete scoprendola già bagnata fradicia. Anche lei era uscita dalla doccia da pochi minuti, potevo chiaramente sentire il profumo del bagnoschiuma sulla sua pelle. Mi alzai dunque in piedi e la baciai, poi le diedi un leggero schiaffo sulla guancia riportandomi in pari. Mi slacciai la camicia, poi i pantaloni, abbassai i boxer e dopo aver maneggiato il membro per qualche secondo le appoggiai la cappella sulla vagina e glielo spinsi dentro fottendola per qualche minuto. La sollevai quindi nuovamente di peso e la condussi verso il divano del salotto facendola piegare a novanta gradi con il ventre appoggiato al bracciolo dello stesso. ‘Apri grande’, le dissi con tono autoritario. Marta capì al volo cosa intendevo e portandosi le mani alle natiche le allargò al massimo che le era consentito dalle calze mostrandomi il suo splendido ano. ‘Ne vale la pena?’, le chiesi riprendendo il membro in mano. ‘Cosa ne vale la pena?’, rispose giustamente lei. ‘Farselo sbattere nel culo, godere per pochi attimi per poi provare dolore per giorni anche al solo pensiero di potersi sedere’, dissi io. ‘Proprio perché non voglio più provare dolore voglio che tu mi ci faccia abituare’e sarà meglio che ci sarai sempre quando avrò questo desiderio’, disse Marta. ...
    ... ‘Perché dici questo?’, replicai io. ‘Perché &egrave vero che se aspetto che quel cornuto del mio ragazzo mi soddisfi a dovere faccio in tempo a morire, ma &egrave vero anche che il mio culo potrebbe avere centinaia di potenziali clienti’soprattutto perché sono disposta a darlo anche gratis’, rispose lei. Strinsi il membro fra le mani e senza che lei dicesse altro glielo spinsi direttamente su per lo sfintere anale; perdere la priorità sul suo bel culetto era infatti l’ultima cosa che volevo. Marta cacciò un urlo udibile fino al piano terra. ‘Ma allora sei stronzo!’, tuonò. ‘Non sono ancora pronta così!’, aggiunse. Oh certo, il lubrificante, come potevo essermene dimenticato. Mi recai in camera, aprii il cassetto del comodino di Marta e lo recuperai, quindi tornai da lei e glielo spalmai preparandola a dovere alla penetrazione; questa volta però ne utilizzai decisamente meno della volta precedente. L’obiettivo da raggiungere era infatti quello di abituare il suo ano all’ingresso di corpi estranei in modo da renderlo predisposto alla penetrazione in qualsiasi occasione anche senza particolari accorgimenti quale era l’utilizzo del lubrificante. Solo così Marta sarebbe potuta diventare la troia sempre disponibile che desideravo diventasse e che lei stessa desiderava divenire. Il mio viso si illuminò di un sorriso raggiante quando fu pronta e potei cominciare a spingerglielo nel culo sempre più forte. ‘Sai, l’altra volta potevo pensare che tu fossi un po’ ubriaca ma oggi mi hai tolto ...
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