1. Messaggio provocatorio


    Data: 13/01/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... più tardi nel posizionarla nel garage.
    
    Il portiere di sabato non operava e quindi potemmo arrivare all’ascensore senz’incontrare nessuno. Meno male, pensai, non volevo che la gente che incontravamo ogni mattina si facesse insolite e strambe idee sul nostro conto. Entrammo nel nostro appartamento per il fatto che erano quasi le nove di sera, io ero aizzato al massimo, ma non volevo essere precipitoso. Non avevo preparato nessun programma particolare, l’avrei inizialmente sculacciata e poi avremmo fatto l’amore, questo era certo, malgrado ciò desideravo assaporare ogni particolare di questo nostro gioco. Accesi lo stereo, sicché per quello che m’apprestavo a compiere era indispensabile, non volevo infatti, che i nostri vicini sentissero il rumore degli sculaccioni che presto sarebbero fioccati sul sedere di mia moglie. Lei intanto era rimasta come stordita al centro della sala, non si era nemmeno tolta il giubbino, ma se ne stava con gli occhi bassi aspettando l’inevitabile quanto prestabilita punizione. Adesso, nel chiuso della nostra intimità, con quella gonnellina tanto bizzarra e con quell’aria impaurita sembrava davvero una sbarbatella che l’aveva compiuta enorme. Prima d’iniziare decisi di dare un ulteriore tocco a quel grazioso quadretto annunciandole:
    
    ‘Adesso voglio che vai in bagno, ti levi tutto il trucco che hai addosso e poi che ti leghi i capelli con un elastico’ – le esposi io visibilmente accalorato.
    
    ‘Ti scongiuro, non farmi questo’ – balbettò lei in ...
    ... pieno conflitto emozionale.
    
    Io conoscevo perfettamente la sua reazione, perché era il momento d’imprimere un’accelerata alla situazione, sicché l’afferrai con decisione per le spalle e la girai verso il bagno accompagnandola alla porta con dei sonori sculaccioni:
    
    ‘Adesso fili in bagno, ti levi il trucco, ti fai la coda, dopo torni qui per ricevere quello che ti meriti’.
    
    Gli sculaccioni la fecero saltellare goffamente fino in bagno, nell’attesa mi versai una birra, cominciavo pure ad avere fame, ma prima c’era un appetito più forte da placare. Abitualmente era molto lenta quand’era nel bagno, ma adesso che ero a casa seduto sulla poltrona godevo anche di questi momenti d’attesa. Finalmente uscì, era proprio come la volevo, con la faccia pulita e senza trucco, i capelli raccolti in una coda di cavallo, in quanto dimostrava molto meno dei suoi quarant’anni d’età. Adesso, la gonnellina e le mutandine con tutte quelle fantasie di colori non stonavano per niente con la sua figura, perché se le avessero scattato una foto per pubblicarla su d’una rivista, non ci sarebbe stato bisogno di nessun’annotazione, per il semplice e lineare fatto che appariva l’immagine perfetta d’una donna che stava per essere sculacciata:
    
    ‘Avvicinati qui. Oggi ti sei comportata in maniera pessima e sgradevole, come una ragazzina incostante, viziata e volubile. Sai come si puniscono le ragazzine fuorviate? – le intimai con un tono di voce risoluto e saldo.
    
    Loretta s’avvicinò tenendo la testa ...
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