1. Messaggio provocatorio


    Data: 13/01/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... Loretta era nel completo imbarazzo, non aveva il coraggio di spostarsi dalla parete dove si era appoggiata, sennonché io m’avvicinai e la presi sotto braccio:
    
    ‘Dimmi una cosa? Come ti viene in mente d’avvilirmi e di mortificarmi in questa bizzarra e fanciullesca maniera? – mi stridé con la voce emozionata e indignata.
    
    ‘Mi pare pure normale. Vedi qua dentro quante ragazze gironzolano con minigonne più corte di questa?’ – ribadii fingendo disonestamente.
    
    ‘Come faccio? Si notano perfino le mutande, quasi non potevo uscire. Dai andiamo verso casa’ – disse tirandomi verso l’ascensore.
    
    ‘Neanche per idea, così abbigliata non vengo, scordatelo. Dammi le chiavi che t’aspetterò in macchina’.
    
    ‘Dimenticatelo, questo fa parte della tua punizione, piuttosto ti consiglio di smetterla, o devo iniziare a sculacciarti? Con quelle mutandine che spuntano mi sta venendo una voglia, mi tira già’.
    
    Quella minaccia la smosse all’istante, entrammo rapidamente dentro l’ascensore che conduceva all’ultimo livello del centro commerciale dove c’era la grande caffetteria, ovviamente era la più gremita. Loretta cercò subito un tavolino libero per potersi sedere, ma erano tutti occupati:
    
    ‘Oggi non siamo favoriti dalla sorte, dovremo consumare il caff&egrave al banco in piedi’ – stuzzicandola sorridendo.
    
    Per tutto il tempo che in coda aspettavamo di fare lo scontrino, notavo con la coda dell’occhio che molti uomini la stavano guardando e alcuni persino in maniera piuttosto irriverente ...
    ... e villana. La gonna corta era molto provocante, credo che molti la scambiarono per una baldracca e non si facevano certo riguardo nel tenerle gli occhi incollati al fondoschiena dandosi nel contempo di gomito. Nessuno s’immaginava che quelle belle natiche tondeggianti che facevano l’occhiolino agli sguardi procaci dei maschi, ben presto sarebbero state sculacciate fino a farle diventare color rosso porpora. Frattanto sorseggiammo il caff&egrave al bancone, eppure vedere mia moglie così combattuta tra emozioni così apparentemente contrastanti, difformi e impedenti, m’aveva provocato un desiderio fortissimo. In pochi minuti arrivammo alla macchina e usciti dall’enorme parcheggio ci dirigemmo verso casa.
    
    Il breve tragitto lo trascorremmo in completo silenzio, perché eravamo entrambi fomentati e scossi dalla situazione, pensai alquanto compiaciuto che la nostra sensibilità erotica era perfettamente complementare. La sua era una forma di masochismo molto particolare e sottile, una pulsione autodistruttiva anomala, azzarderei dire fuori delle emozioni del nostro gioco erotico, giacché in nessun caso avrebbe ammesso di provare piacere nel farsi sottomettere, io all’opposto, pur provando piacere nell’assoggettarla ai miei desideri, in nessun momento avrei acconsentito né sopportato che una donna m’avesse chiesto di farlo. Era tutto un affilato gioco di sottintesi che ci trovava in perfetta sintonia. In quel frangente parcheggiai la macchina sotto casa, dal momento che sarei sceso ...
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