1. Quando ho capito di essere sfigato – la ragazza di Caserta conosciuta in chat – settima parte


    Data: 12/01/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Sensazioni Autore: verginello93, Fonte: RaccontiMilu

    ... niente!”. Disse lei: “invece sì, mi rendo conto che forse ti ho fatto davvero troppo male. Siamo andati troppo oltre ed io stavo per distruggere la tua vita ed i tuoi sentimenti!”. Dissi io: “Francesca ma… non è vero… io volontariamente ho scelto di…”. Disse lei: “lo so, tesoro lo so… tu volontariamente hai scelto di farti umiliare per due anni da me… ma mi sono resa conto che forse ho sbagliato e che tutto ciò che ho detto e fatto nei tuoi confronti è stato orribile, anche se solo un gioco”. Dissi io: “ma perché dici questo?”. Lei disse: “ti spiego… oggi ho trovato Marco, quello che credevo essere un vero uomo, a letto con un’altra! Mi ha tradita! E vuoi sapere che altro ho scoperto? Che mi tradiva da almeno 2 mesi con questa!”. Io rimasi di sasso e dissi: “Francesca… ma… come… io non ci credo!”. Disse: “lo so neanche io volevo crederci, pensavo di essere una vera strafiga ed invece… mi rendo conto che forse non sono niente, perché poi… non sai quante me ne ha dette quel bastardo… e ci è mancato poco che mi alzasse anche le mani addosso!”. Io non credevo che potesse dire queste cose: “No, scusami… ma… io a questo non posso credere. Quello che ha fatto quell’imbecille è inqualificabile, e anche da querela, ma tu non puoi dire così. Tu per me resti una dea e tale sarai per sempre!”. Lei mi chiese: “davvero? Forse penserai che invece sono una stronza, dopo tutto quello che ti ho fatto passare e dopo tutte le volte che ti ho umiliato… un altro a quest’ora mi sbatterebbe fuori ...
    ... a calci e non avrebbe torto a farlo. Io ti ho manipolato, fatto del male e ti ho negato il sesso fino ad oggi che hai 28 anni, mentre io a 24 anni ho fatto di tutto con uno che, col senno di poi, non mi meritava!”. Le dissi: “Francesca, io non penso né che tu sia una stronza né che tu sia da cacciare fuori a calci. Anzi, ora voglio dirti ciò che penso. E’ vero, tu mi hai manipolato, umiliato, privato di una vita sessuale, ma sappi che io volontariamente e liberamente ho deciso di farmi fare questo, perché il desiderio di sottomettermi ad una come te era grande. Io non so se devo considerarti ancora o no la mia padrona dopo questa cosa che è accaduta, ma sappi che io avrei vissuto per tutta la vita così, se lo avessi voluto. Tu per me vali più di tutto, vali più di tutte quelle stronze che mi hanno ferito per davvero, vali più di ogni umiliazione che mi hai inferto. A dirla tutta, Francesca, c’è una cosa che non ti ho mai detto…” Lei, commosso e sollevata nel sentire queste parole, mi chiese: “e quale sarebbe, tesoro”. Io le dissi: “Francesca, la verità è che… ti amo! Io ti ho sempre amata, fin dalla prima volta che ti ho vista. Ero ben consapevole di non essere degno del tuo amore, perché tu sei una strafiga, una dea irraggiungibile e perfetta, con cui io non sarei mai stato degno di fare sesso. Prima ti amavo come padrona, ma poi, anche quando ti sei messa con quello che si è rivelato essere un imbecille, io ho iniziato ad amarti come donna, sebbene sapessi che tu non mi ...
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