1. Il cannone


    Data: 04/01/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Tide391, Fonte: Annunci69

    ... cominciò a scarseggiare e dato che non vi era modo di raccoglierla su quello sperone di roccia Roberto fu costretto a limitare l’accensione del fuoco a poche ore al giorno. Per vincere il freddo notturno, studiò il modo di condividere il letto col prigioniero, in modo che la vicinanza dei corpi ne preservasse il calore. Faceva distendere Franz sul letto e ne legava mani e piedi alla pesante rete con corde molto tese in modo che gli fosse impossibile qualsiasi movimento. Dopo di ché di stendeva al suo fianco. Sapeva bene che quella contiguità rappresentava un rischio, ma era sempre meglio che morire assiderato.
    
    Una sera di metà febbraio Roberto sentì Franz agitarsi nel letto. Tremava. “Ho freddo” si lasciò scappare a mezza voce il ragazzo. Roberto fu preso da un moto di compassione e gli si avvicinò. Del resto sentiva freddo anche lui che non era legato a quattro di bastoni e non aveva le braccia scoperte sopra la testa. Intrecciò una gamba a quella del giovane austriaco e poggiò la sua testa sul petto del ragazzo senza dire niente. Poco dopo nello stringere il fianco di Franz per avvicinarlo a sé percepì qualcosa di duro. “Cos’hai lì!?” gli chiese scattando in allerta. Subito perquisì il corpo del giovane austriaco e, identificato il problema all’altezza del pube, infilò una mano nelle mutande di Franz. Si trattava solo di un’erezione. Roberto restò per qualche secondo in quella posizione, stringendo la generosa asta del giovane e poco dopo iniziò a muovere la mano. ...
    ... Pensò che il ragazzo non era stato in grado di masturbarsi dal suo arrivo e fu felice quando Franz cominciò ad ansimare riversandogli il seme nella mano. “Danke” sussurrò il giovane, mentre Roberto ritirava la sua mano umida dal campo di battaglia.
    
    Il giorno dopo l’imbarazzo del giovane austriaco era palese. A differenza di Roberto per lui si trattava di un’esperienza nuova e non aveva mai pensato di ricevere piacere da un altro uomo. Tantomeno dal proprio carceriere. Roberto invece continuava a fissarlo, pensando al sesso del ragazzo stretto nella sua mano, alla sua pelle liscia, agli addominali scolpiti e agli arti possenti. Quella sera Roberto si strinse di nuovo al giovane, pur non essendo stato invitato e da lì a poco la sua mano fu di nuovo sul pene eretto del suo prigioniero. Dopo alcuni istanti, Roberto fu sopraffatto dagli istinti e abbassò le mutande del giovane, liberandone il sesso, che scomparve subito dopo nella sua bocca. Cominciò a succhiare avidamente l’enorme pene di Franz, percependone le vene e la consistenza nodosa. Erano anni ormai che non lo prendeva in bocca e aveva quasi dimenticato la sensazione di sicurezza che dava attaccarsi a quell’asta dura. Franz faticava a credere a quanto stava succedendo, ma comprese improvvisamente le ragioni delle attenzioni dell’italiano per il suo corpo. A un certo punto avvertì di essere vicino al punto di non ritorno e cercò di avvisare il suo carceriere. Era terrorizzato dalla possibile reazione dell’italiano se gli ...