Un pacco in dono
Data: 28/12/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... ore di transito da un treno a quello successivo. Ma che cosa stava farneticando? Quell’inedita intimità la stava visibilmente corrompendo fuorviandola: lei non conosceva la persona in questione, in tal modo trattenne una risata solitaria e rise di pancia, tanto che le uscì qualche lacrima, dopo s’impose di calmarsi placando quella specie di nervosismo euforico e solitario, concentrandosi in ultimo sulle proprie individuali sensazioni. Immaginò perciò la punta di quella cappella ignota avvicinarsi lentamente alla sua fica, che si stava preparando per aprirsi. Avvertì una spiccata sensazione d’umido sbocciare e muoversi contro il leggero slip di microfibra, restò lì con gli occhi chiusi e forse con un sorriso agli angoli delle labbra in un sogno segreto rivolto a tutti, immaginò ad occhi chiusi perché non c’era nulla da vedere o da riconoscere.
Il pacco in regalo era arrivato per posta e non riportava mittente, perché non si forzò ad immaginare altro, giacché quel che contava era quella fantasia nata dal caso. La cappella, quella della foto, che appariva enorme, ma su quali parametri, puntandosi tra le sue grandi labbra e lentamente, esasperatamente dapprima adagio scivolava fra i fluidi vischiosi della sua voglia aprendola. Dalle palpebre abbassate trapelò il buio d’un tunnel, lo stretto cunicolo di pura carne viva era compresso tra le sue gambe accavallate, buio anch’esso nell’avanzare di quella penetrazione immaginaria, inumidendosi di goccioline dense che sembravano ...
... crearsi dal nulla e guidavano un cammino che non portava da nessuna parte, per il fatto che la caverna era chiusa senz’altra uscita. Si vedeva nettamente il bidet contro lo sfondo di mattonelle verdine, l’immagine ritratta allo specchio rifletteva un particolare dell’habitat del fotografo. Una bella pancia piatta e tonica e un cespuglio di peli chiari su cui svettava in un arco perfetto, un magnifico pene corredato di testicoli compatti e contenuti. La foto terminava in basso sul preludio di quadricipiti scolpiti ad arte. Chiara in quel momento fu scossa da un insopprimibile e invincibile richiamo della carne ed ebbe freneticamente un sussulto al basso ventre: il fiotto caldo fin lì trattenuto, desiderio ed eccitazione, esplosero silenziosi e veementi tra le sue gambe:
‘Felice di ritrovarti’ – era attualmente il testo che accompagnava il messaggio MMS. Ritrovare chi? L’amante?
Perché adesso lo sconosciuto non si era meravigliato che voleva incontrare fosse sul treno proveniente da Firenze? L’ipotesi del maniaco riprendeva consistenza, ma lei non aveva dato altri elementi d’identificazione, quindi non era in pericolo, perché tutto poteva essere, anche che si trattasse d’una coppia gay, perché no? La supposizione che fosse qualcuno di sua conoscenza era sfumata una volta caduto l’ultimo velo, no, perché quel cazzo non rientrava facendo parte tra le sue conoscenze, purtroppo. Chiara si sentì dissoluta, Chiara scostumata e viziosa pronta ad affrontare sfidando qualsiasi cosa, ...