1. Vestiti di sabbia


    Data: 27/12/2018, Categorie: Etero Autore: robertosevin, Fonte: EroticiRacconti

    ... fremendo.
    
    «Vieni vieni. Guardiamo insieme» mi esorta mentre chiude la porta dietro di me e si dirige in salotto.
    
    «Cosa stavi guardando?» le chiedo.
    
    «Prometheus, l’ho addocchiato oggi in edicola e mi ispirava»
    
    «Ti sta piacendo?»
    
    «Non molto. In realtà ho visto dalla copertina che c’era Charlize Theron ed è diventato un buon motivo per prenderlo»
    
    «Si, verissimo». Un breve silenzio è riempito dai rumori tetri provenienti dal film che scorre.
    
    «Allora, fermo il film e… madonna che caldo oggi. Si muore, e sembra che continuerà così pure per tutto il mese» mi accenna mentre mette in pausa il film. Guardandomi attorno qualche secondo, noto appoggiato sul tavolino davanti al divano un reggiseno. Dopo aver acceso la flebile luce del salotto, lo nota anche lei.
    
    «Udio!» esclama sorpresa «Me lo sono tolto prima. Stando un po’ seduta, un po’ sdraiata, stava iniziando a darmi fastidio»
    
    «Vai tranquilla» esclamo «Capisco non sia per nulla comodo. A volte»
    
    «Sai, avendo due tettone così a volte si sta meglio senza» afferma mentre le solleva da sotto facendone notare il peso.
    
    «Comunque, vediamo un po’ cos’ho» esclama dopo una risata.
    
    Mi siedo febbricitante all’angolo del divano mentre lei si inginocchia davanti al mobile che contiene ancora un’enormità di DVD. Avrei già così tanto materiale mentale che mi basterebbe almeno per placare ogni eccitazione da qui a una settimana. Guardo verso il cassetto, e mi coglie una leggera nostalgia quando non vedo più le ...
    ... videocassette, magari stipate nel fondo più inaccessibile del mobile, o forse già sparite in un inceneritore.
    
    «Allora, dimmi. Che genere ti va? Di Horror ho l’Esorcista, REC, The Ring oppure qualcosa di poliziesco, tipo...» la sento, ma la mia attenzione è rivolta alla sua posizione: il sedere grande, rivolto verso di me, i polpacci che premono contro le cosce, che si espandono e formano linee curve rese irregolari dalla leggera peluria, le braccia carnose ma non cadenti che si tendono, si premono contro il suo corpo. Istintivamente mi tocco il pene che si sta lentamente indurendo. È trattenuto dal tessuto dell’intimo, e lo sistemo facilitandogli la crescita. Tornando nel momento presente, non riesco a capire se si è voltata verso di me e di scatto si è rigirata, o se ne ho avuto solo l’impressione. Mentre continua ad elencarmi film, intravedo le sue mutande nere sporgere dai pantaloncini e subito tornare nascoste quando di colpo alza il corpo e si gira verso di me.
    
    «Allora, dimmi. Cosa ti piace?».
    
    Preso alla sprovvista lancio uno sguardo ai film a terra. Il primo su cui mi cade l’occhio è First Man.
    
    «First Man, immagino parli del primo uomo sulla luna, no? AH! Ma è di Damien Chazelle, di lui mi è piaciuto molto, come si chiamava...» mentre parlo mi fissa.
    
    «Quello con il ragazzo che suona la batteria e l’istruttore incazzatissimo» si alza e con uno sguardo intenso che cattura la mia momentanea goffaggine, mi domanda: «Sei venuto per il film o sei venuto solo a ...
«1234...»