003 pausa con piedi - [ hungarian rhapsody ]
Data: 26/12/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: CUMCONTROL, Fonte: Annunci69
... essere così desiderato, l’idea che finalmente c’era uno stomaco disposto a digerirli litrate di sperma era per lui come vivere una seconda volta. Lo adoravo dalla testa ai piedi, e il mio culo fu presto per lui il suo scannatoio.
Va detto che il sesso con Carlo non fu solo passione ma anche una esperienza molto burlesca.
Ad esempio quando sedeva sul cesso a pisciare – si, pisciava da seduto - io accorrevo facendo l’ambulanza, poi mi inginocchiavo, mi imboccavo il pisellone gocciolante e non mi ci staccavo fino a quando il mio cavallo non mi andasse in totale erezione. Poi mi alzavo, mi passavo la lingua sul baffo, mi denudavo le parti basse, e mi impalavo strappandomi la canotta per offrirgli la mia mammella da lupa. Oh se mi succhiava, oh se accarezzando la nuca del mio guerriero lo tenevo a me, oh che bello il ribollire del mio colon con la mazza confitta nel retto per lunghe ore seduti sul cesso.
Amava le mie tette. Diceva che erano grosse e succulenti, anche se non mi baciava. No, non mi baciava, no, perché a suo dire gli facevo abbastanza schifo la mia boccuccia, ritenendola una fogna ripugnante. Io andavo di collutorio ma non c’era verso. Cosa vuoi, pregiudizio. Oppure.. oppure non poteva confessarmi che il bacio per lui era una cosa troppo importante da darlo a chiunque in quanto il fidanzato, amato e rispettato, era per l’appunto il destinatario ultimo ed esclusivo di certe effusioni.
Ma con me il Carlo osava l’inosabile. Mi caricava il colon di clistere ...
... americano del suo piscio. Poi come una madama del settececento mi teneva per la mano e mi conduceva in terrazzo. Li mi abbracciava, mi sollevava tenendomi per le chiappe, mi posava sul muretto tra i gerani e così scacazzavo ovunque sul vicolo di sotto ridendo come due bontemponi. Detesto la movida e anche il Carlo detesta la movida. Così nell'intimo del mio terzo piano ho spruzzato ogni fluente su dehor, musici, fidanzatini al tavolo e signore perbene del tipo radical chic. Statevene alle case vostre!
Il Carlo non era uno che ti faceva il culo e basta, del tipo devo andare. No. Dopo le travolgenti cavalcate in terrazzo il mio Carlo dedicava parte del suo tempo standosene sdraiato e svaccato sul sofà a chiacchierare di un po’ di tutto con me. Era molto curioso della mia vita e se puta caso gli raccontavo che ne so …brrrrr.. delle gangbang ungheresi in caserma nelle cui circostanze correvo a carponi in corridoio con uno scopino da cesso su per il culo, inseguita dai commilitoni che se le davano di santa ragione a chi per primo dovesse montarmi, al Carlo gli si gonfiava la verga nonostante mezzora prima avesse già ultimato l’ultima sborrata infondo al mio culo.
Per non apparire troppo protagonista di me e delle mie vicende, chiesi al Carlo informazioni sul merito del suo fidanzato e delle ragioni per le quali nonostante i diversi anni di fidanzamento sentisse la necessità di spiccati tradimenti con delle scrofe invereconde come la sottoscritta. Mi parve strano, perché se è ...