003 pausa con piedi - [ hungarian rhapsody ]
Data: 26/12/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: CUMCONTROL, Fonte: Annunci69
... un bel culo, che se pur non prestando i favori dell’ano al proprio figliolo, a questo gli si offriva comunque sedendosi sul suo viso. Personalmente io svanivo tra la peluria bagnata della mia stessa saliva e guaivo affettuoso in succulenti leccate, almeno fino a quando il membro non gli valesse la dovuta erezione marmorea che fu da sempre la sua cifra.
Papà era di poche parole, ma prima di voltarsi e caricarmi la gola col suo svangapassere, mi rendeva da seduto un grazie gentile con leggendarie scorreggiate a trombone sulla faccina mia di allora.
Io lo supplicavo di seguitare a farmi sentire il Vento dell’Africa e lui? Lui rideva.
Come ripeto mio padre era di poche parole ma di culo fu un gran chiacchierone. Pensare che se papà se ne stava in veranda a leggersi il giornale dopo il tennis sulla sua poltroncina di midolinno, capitava che mi chiamasse giustappongo per accostarmi sotto le sue cosce e farmi lo scrub facciale da veri e propri venti di guerra.
Ero un ragazzo allora, e forse un po’ ritardato, ma a me piaceva molto.
Solo molti anni più tardi capii che quel suo comportamento fosse l’esternazione di una viscerale idiosincrasia per me. Papà rideva con gusto non per un gioco ma per questo suo sincero considerarmi una Cessa!
Ma cosa vuoi. Ciò che viviamo da ragazzi lo elaboriamo crescendo, e lo replichiamo anni dopo in forma nobilitata.
Ora mi spiego perché all'ultimo capodanno in casa mia a Torino, ho fatto a tutti gli onori di casa facendomi ...
... scorreggiare in massa con me tutta chiusa nel sottolavandino.
Ero così eccitata da quest’antina che si apriva e si chiudeva cui si affacciavano culi d’orchestra, a suonarmi con viole, violoncelli, oboe, trombette e tromboni che io, accovacciata come stavo, mi masturbavo felice la prostata con il manico dello spazzolone lavabottiglie acrobaticamente ficcato su per il culo. E allora?
Allora anche loro se la ridevano così tanto che mi hanno pure fatto delle fotine molto ben filtrate, e poi sono stata sbattuta sul social con tanto di buon anno a tutti. Ma non lo trovate di un simpatico?
All'alba care mie, all'alba la mia camera iperbarica era satura di metano. Sincera. Se mi fossi accesa una sigaretta di relax, beh allora sifone, lavandino e la sottoscritta saremmo deflagrati allegramente dando il botto finale a tutto.
Molti si disgustano per questa mia attitudine singolare. Come non capirli. Ed io che ho fatto? Per far loro un piacere sono andata dalla psicoterapeuta, si, che ormai dopo avermi ascoltata per otto mesi mi riceve vestita da Nikka Costa, seduta su di una improbabile altalena montata in studio, e mi prega disperata dei essere lanciata ad ogni pie sospinto fino sbattere di faccia contro il muro. Pare che non sopporti tutto questo mio vissuto.
Le psicoterapeute non servono a niente. Meglio pagarsi una gang bang e farsi chiudere in una vecchia cabina telefonica. Sincera.
Ora per cortesia non fatemi divagare che a me basta poco per prendere il largo. Veniamo al ...