1. Gli occhi della notte


    Data: 25/12/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: MuschiMaster, Fonte: xHamster

    ... ed a quelle che le sarebbe piaciuto provare, finimmo anche le altre birre, cosi’ ci alzammo ed andammo al banco per pagare ed andarcene. Cercammo con lo sguardo Elisa, ma non la vedemmo da nessuna parte, cosi’ chiedemmo al suo collega dov’era e che volevamo pagare il conto a lei e ringraziarla, ma lui ci disse che era in pausa per qualche minuto e che potevamo pagare il conto a lui.
    
    Visto che era molto tardi e che dovevamo andare a lavorare l’indomani pagammo e ce ne andammo, ma con il pensiero ancora rivolto alla dolce e sottomessa Elisa.
    
    Quella será sotto casa di Cristina penso che ci senti’ tutto il vicinato mentre in macchina facemmo di tutto nascosti nell’ombra del parcheggio in mezzo agli alberi.
    
    Cristina volle che trovassi un pezzo di corda nel bagagliaio dell’auto cosi’ mentre lei si spogliava in auto io rovistai nel casino che avevo nel baule trovando delle cinghie per legare i pacchi sul tetto dell’auto, con quelle rientrai in auto, tirai giu’ i sedili mentre il mio sguardo e la mia mente erano gia’ distratti dal corpo nudo accanto a me che emanava odore di sesso per l’eccitazione che stava provando e che mi stava ovviamente contagiando.
    
    Poi la bendai usando la mia sciarpa di lino e le presi le mani legándole le cinghie ai polsi e fissandole agli anelli nel baule dell’auto. Quindi le presi le caviglie e le legai ai capi dell’altra cinghia che feci passare sui montanti dei sedili davanti. Cosi’ facendo iniziai a tirare la cinghia da sotto il sedile ...
    ... ottenendo una specie di sistema di pulegge che costrinsero Cristina a divaricare completamente le gambe lasciandola totalmente legata ed inerme alla mia merce’.
    
    La cosa sembrava eccitarla da morire, come mi stavo eccitando io. Cosi’ inizia a susurrarle nell’orecchio che ora avrebbe goduto come non mai, ma che prima doveva meritárselo… e per meritárselo avrebbe dovuto soffrire un pochino…. Cosi’ dicendo iniziai a passare la punta delle dita sulla sua pelle. Partii dalle piante dei piedi dove sapevo soffriva il solletico, ma passai inmediatamente a carezzarle i polpacci, poi le cosce, salendo sempre di piu’….ma evitando accuratamente le zone piu’ “centrali”… cosi’ passai ai fianchi ed all’addome e scivolando attorno all’ombelico sentii e vidi che la sua pelle era scossa dai brividi mentr eil suo respiro diventava sempre piu’ profondo.
    
    Per prolungare l’attesa ed il Desiderio, interruppi le carezze e mi venne in mente di trovare qualche altro strumento da utilizzare su di lei. Guardandomi attorno mi ricordai degli attrezzi per le piccole riparazioni che tenevo sempre in auto, un paio di cacciaviti ed una pinza. Tutti di metallo, tutti freddi, tutti molto adatti a divertirsi. Cosi’ presi per primo il cacciaviti a taglio ed inizia a passare la lama del cacciaviti sulla sua pelle iniziando dalle ascelle.
    
    Al primo tocco vidi che lei trasali’ dal freddo contatto del metallo sulla pelle, ma non disse nulla e súbito inizio ad apprezzare quel freddo amico che la carezzava dappertutto… ...