1. L'onore - The honour


    Data: 17/02/2018, Categorie: Tabù Autore: giessestory, Fonte: xHamster

    ... lo facesse apposta.
    
    Silvana s’inventò di tutto e lustrò la casa, nevroticamente, fino a “consumare” le superfici degli arredi ... poi, poco dopo le dodici:
    
    “Nuovo messaggio da A. S.”
    
    Lo aprì trepidante, sapeva che, dall’altro lato, sarebbe stato lampante che lo avesse letto solo un millesimo di secondo dopo la sua comparsa sul video, ma non se ne curò.
    
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    “Ciao, io mi chiamo Antonio Salzano, credo di conoscerti. Se mi sbaglio, scusami.
    
    Altrimenti, vorrei chiederti l’amicizia ... se lo ritieni possibile.”
    
    “Ho conosciuto un ragazzo ... tanti anni fa, si chiamava così. Ma come faccio a sapere se è lei?”
    
    Il cuore di Silvana batteva nel petto e gridava: “E’ lui ... è lui ... !” ma lei non si fidava.
    
    Solo in quel momento se ne rese conto: erano vent’anni che aspettava!
    
    “Ci vuole poco: premi quel bottoncino con una piccola telecamera e mi vedrai.”
    
    Sempre più certa: “Io non faccio cam!” rispose, fingendosi indignata e poi, subito, “Veramente nemmeno potrei ... ho a stento il PC: niente videocamera.”
    
    “Non m’interessa vederti, sarai diventata brutta e anziana:-)” poi digitò “Ma se vuoi, premi e vedrai me! ”
    
    Basta giocare a rimpiattino: Silvana schiacciò il piccolo pulsante e, pochi istanti dopo, nel riquadro nero, apparve un viso sconosciuto; o no?
    
    No! Era lui ... oh si: era lui.
    
    Fu travolta da un’emozione che non avrebbe mai creduto di provare.
    
    Era lui, Antonio. Nascosto tra le pieghe di qualche ruga, acquattato tra i capelli più radi, ...
    ... Antonio guardava verso di lei, senza vederla.
    
    Il ragazzo con cui aveva costruito i sogni più belli.
    
    Nascosti nei cortili, quando il sole mordeva le strade bianche; scampati negli androni, quando la pioggia scrosciava: parlavano, sognavano e si toccavano, carichi di desiderio ... si baciavano.
    
    Quei baci innocenti, lontani, Silvana non li avrebbe mai dimenticati.
    
    Suo marito, negli anni, aveva ispezionato e violato ogni suo anfratto, posseduto ogni parte del suo corpo ma, i baci ... i baci glieli aveva sempre negati o, perlomeno, li aveva venduti cari.
    
    Non voleva perdere il ricordo dolcissimo dei baci di Antonio. L’unico ricordo che le era concesso: relegato nel profondo dell’anima.
    
    “Antonio ... che piacere, ero certa che non ti avrei visto mai più” cercò di dare un tono conviviale alla conversazione ma lui tagliò corto.
    
    “Senti, a me questi aggeggi mi fanno schifo, poi ti spiego perchè ... posso telefonarti?”
    
    Fu presa alla sprovvista, non voleva fare niente di avventato, non ebbe il coraggio di dirgli di no.
    
    “Va bene ... ma solo per pochi minuti, io ...” e gli diede il suo numero.
    
    Un attimo dopo, il telefono squillava e Silvana rispose. Parole, dolcissime, sbocciarono tra loro, come fiori impazienti che, a primavera, hanno fretta di rompere l’ultima brina dell’inverno.
    
    Pochi giorni dopo, “Dieguito”, più incantato che mai dalla sua “musa”, le invase la cucina, alle undici del mattino. Orario insolito: ma Silvana si sarebbe sentita ridicola a non ...
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