1. L’ho spinta a tradire (racconto) parte 2


    Data: 23/12/2018, Categorie: Tradimenti Autore: ToroRm2020, Fonte: Annunci69

    ... dei ditalini che mi sono fatta pensando a te.»
    
    Moira mi piaceva perché era disinibita ben oltre i limiti della spregiudicatezza, sboccata e molto molto diretta. Mi aveva fatto capire fin dal primo mese in cui avevamo lavorato insieme che le andavo a genio, ma fino a quella sera non c’era mai stato niente tra noi. C’era voluto GiulioBull per farmi decidere.
    
    Ci sdraiammo sul divano, con le bocche incollate, spogliandoci a vicenda fino a rimanere nudi. Lei era sottile, quasi efebica, con il pube completamente liscio. Aveva un piercing all’ombelico che trovavo molto sexy.
    
    L’idea che Clelia fosse a pochi metri da noi mi eccitava oltremisura, e infilai la testa tra le cosce della mia nuova amante, cominciando a baciarle la fica come se fosse una bocca, infilando dentro la lingua e mordendo piano le piccole labbra, già umide di rugiada. Moira cominciò ad ansimare e mi implorò di non fermarmi, ma non c’era alcun bisogno che lo facesse. La sua fica aveva un sapore meraviglioso.
    
    Mentre la leccavo, Moira me lo prese in bocca e cominciò un pompino delicatissimo, dandomi la sensazione di una carezza fatta con il velluto.
    
    Andammo avanti per qualche minuto. La fica di Moira cominciò letteralmente a colare. Passare la lingua sulla pelle liscia come seta era una sensazione incredibile, molto diversa da quella che dava il sesso non depilato di Clelia.
    
    Stavamo facendo salire a dismisura il livello di eccitazione con le lingue e le mani, ma non potevamo resistere ancora per ...
    ... molto al desiderio di andare più a fondo.
    
    «Ti voglio dentro di me» disse infatti Moira, con voce roca. «Adesso.»
    
    Mi misi seduto sul divano e lei montò su di me con un gesto fluido. Sentii la cappella che entrava in contatto con le piccole labbra, bagnatissime, aperte e perfettamente lubrificate. Bastò una minima spinta per scivolare dentro di lei fino in fondo.
    
    «Finalmente…» mi soffiò nell’orecchio.
    
    Cominciammo lentamente, godendo del contatto dei nostri corpi e dei baci profondi che non si interrompevano mai, poi aumentammo il ritmo.
    
    «Posso continuare?» mi chiese. «Sto per venire.»
    
    «Voglio vederti godere. Neanch’io sono lontano.»
    
    Accelerai ancora il ritmo delle spinte e Moira cominciò a emettere un gemito a labbra chiuse che salì di tono fino a diventare quasi un urlo. Fu un orgasmo formidabile.
    
    In quel preciso istante la porta della zona notte si aprì e Clelia entrò nel salone. Qualsiasi cosa avesse avuto intenzione di dire le morì in gola quando vide cosa stava succedendo. Forse pensava che mi stessi masturbando davanti a un porno o che stessi piangendo sul divano.
    
    «Eccomi» dissi.
    
    Seguendo la direzione del mio sguardo, Moira si rese conto della presenza di Clelia dietro di sé. Per un attimo temetti che si sarebbe fermata, ma non era da lei. Si sfilò e con una mossa agilissima si abbassò per prenderlo in bocca.
    
    Mentre raggiungevo l’apice ebbi un momento di epifania.
    
    Capii, senza ombra di dubbio, che tutto quello che era accaduto in quei ...